Viaggi lunghi ed esperienziali, l'evoluzione del turismo cinese

Un esercito di 150 milioni di turisti, tutte a caccia di esperienze. Nel 2020 il turismo cinese avrà completamente cambiato le sue sembianze. Lo dice una recente indagine condotta congiuntamente da Federazione delle città del turismo mondiale-Wtcf e Ipsos, riportata oggi su Corriere della Sera.

Dallo studio emerge un vero e proprio processo di evoluzione che sta interessando i flussi turistici cinesi, sia livello numerico che di conformazione della domanda.

Se l’anno scorso i viaggiatori cinesi sono stati 122 milioni, l’analisi prevede un’ulteriore crescita dei flussi per i prossimi tre anni, arrivando a stimare 150 milioni di turisti.

Ma ancor più interessante è l’evoluzione della domanda, in seguito all’abbassamento dei prezzi dei voli e alle maggiori disponibilità finanziarie della classe media cinese. Ai tour organizzati dedicati allo shopping i turisti del Dragone preferiscono ora i viaggi esperienziali in Europa e negli Stati Uniti. Meno viaggi mordi e fuggi quindi, ma vacanze più lunghe dove scoprire le comunità e sapori locali, fare escursioni e dedicarsi a laboratori di cucina.

Aumentano così i viaggiatori indipendenti, in particolare Millennial, di età compresa tra i 18 e 35 anni, disposti anche a uscire dai circuiti più battuti dal turismo di massa e a scoprire le destinazioni minori.

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