In Thailandia si rischia il carcere per la sigaretta elettronica

Il ‘caso’ è stato lanciato proprio da un agente di viaggio. O meglio da suo nipote, come racconta corriere.it, che si è trovato a fare i conti, durante un viaggio in Thailandia, di finire in carcere per 10 anni. La sua colpa? Fumare la sigaretta elettronica.

Per fortuna il caso si è risolto per il meglio e il malcapitato si è trovato a dover pagare solo una multa di importo pari a 160 dollari. Ma l’agente di viaggi suo parente ha subito rilanciato la notizia, con il chiaro messaggio: viaggiatori, se andate in Thailandia lasciate a casa la sigaretta elettronica. “Io vendo viaggi in Thailandia - ha raccontato l’adv britannica Pat Waterton - e d’ora in ‘poi avvertirò certamente tutti i miei clienti”.

La legge sulle sigarette elettroniche in Thailandia risale al 2014, ma è stata ratificata solo a febbraio dello scorso anno. Tuttavia, solo nel 2017 si sono avute notizie dei primi casi di turisti ‘accusati’ di fumare elettronico.

Per ora, pare che i viaggiatori in questione abbiano risolto tutto con un arresto e una multa. Ma, stando alla legge, l’infrazione potrebbe costare, appunto, fino a 10 anni di carcere.

Da tenere conto che l’importazione e la vendita delle e-cig sono vietate anche in altri Paesi come Brunei, Cambogia, Indonesia, Vietnam e Singapore.

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