Phocuswright:
la ripresa sarà lenta,
ma l’Italia ripartirà
prima dei competitor

26/11/2020
08:08
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I primi segnali di ripresa arriveranno sì nel 2021, ma solo nel 2025 si potrà tornare ai livelli pre-pandemia. Non sono certo positive le previsioni della società di ricerche Phocuswright a proposito dell’inbound europeo

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In questo quadro poco confortante, però, una nota ottimista c’è: secondo Peter O'Connor, senior market analyst di Phocuswright, l’Italia sarà tra i Paesi che si riprenderanno prima, con un rimbalzo superiore a quello dei competitor europei.

Ripristinare i servizi richiede tempo
Presentando i dati del report al quarto International Hospitality Forum organizzato dalla Hellenic Chamber of Hotels, O’Connor  - come riporta l'agenzia di stampa greca Gtp - ha spiegato che i vaccini porteranno a un progressivo sblocco dei viaggi, ma la ripresa sarà lenta perché, ha detto, “i vettori hanno ridotto la flotta e albergatori e operatori turistici hanno falcidiato il personale, per cui ci vorrà del tempo fisiologico per ripristinare i servizi al livello dei tempi pre-Covid. Inoltre allo stato attuale gli utenti mostrano ancora una certa resistenza a riprendere i viaggi”.

In Europa ricavi a meno 60 per cento
Secondo i dati Phocuswright il 2019 è stato un anno eccezionale per la maggior parte dei Paesi europei, con stime del mercato dei viaggi che hanno superato i 300 miliardi di euro di ricavi. Dopo l'arrivo del Covid-19, Phocuswright stima che i proventi del mercato turistico europeo raggiungeranno realisticamente solo 107 miliardi circa di euro nel 2020, cifra che rappresenta un calo di quasi il 60%.
Ipotizzando che la ripresa inizi nel 2021, la dimensione del mercato dovrebbe crescere fino a 168 miliardi di euro.

La buona notizia
Sebbene i dati sulla ripresa possano sembrare deludenti, la buona notizia c’è: secondo i dati elaborati da Phocuwright O’Connor sostiene che destinazioni mediterranee come Italia, Spagna e Grecia si riprenderanno a una velocità maggiore rispetto ai competitor europei. “Questo – ha aggiunto – ci dà la speranza che, quando il settore ripartirà, lo farà più velocemente che mai”.

Se allo stato attuale solo una piccola minoranza di europei è propensa a ricominciare a viaggiare a breve termine, frenata com’è dalle restrizioni alle frontiere, dalle quarantene obbligatorie e dalle politiche di cancellazione e rimborso ancora poco chiare, la ricerca Phocuswright ha mostrato che gli annunci sugli sviluppi dei vaccini si sono rivelati la questione chiave nell'incoraggiare i consumatori a tornare a viaggiare più velocemente. "Quasi il 60% dei consumatori - ha precisato l’analista - ha affermato che lo sviluppo e la somministrazione di massa di un vaccino li renderebbe più a loro agio nel fare un viaggio entro i prossimi 12 mesi".

Inglesi e tedeschi in viaggio
L’Italia, come gli altri Paesi del Mediterraneo, ripartirà soprattutto grazie agli europei. O'Connor ha infatti affermato che almeno due su tre cittadini del Vecchio Continente hanno manifestato la propria disponibilità a viaggiare a corto raggio entro luglio 2021, con gli inglesi e i tedeschi in prima fila tra i più desiderosi di ripartire. D’altro canto ha però anche evidenziato la riluttanza dei viaggiatori europei ad avventurarsi verso destinazioni a lungo raggio a breve e medio termine, poiché meno della metà ha indicato che sarebbe disposta a viaggiare al di fuori dell'Europa entro la prossima estate.

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