Francia, l'exploit di richieste mette in crisi le adv: il 43% ha bisogno di personale

Il repentino e, per certi versi, inatteso rimbalzo del turismo è un fenomeno che non riguarda solo il nostro Paese. In Francia, ad esempio, la situazione sta diventando critica per le agenzie di viaggi, che sono sovraccariche di lavoro e oltretutto soffrono di carenza di personale.

L'esodo dei dipendenti
Durante il durissimo periodo pandemico, infatti, il 20% dei dipendenti delle agenzie ha lasciato il settore: "All'inizio se ne sono andati involontariamente, a causa dei licenziamenti - spiega  Valérie Boned, segretario generale di Entreprises du Voyage (EdV) -, ma una parte dei dipendenti ha lasciato questo lavoro volontariamente, per mancanza di motivazione e passione. Un fenomeno che i sociologi definiscono la ‘grande rassegnazione’, che interessa molti settori lavorativi in tutto il mondo”.

Il risultato è che ora, in base a un sondaggio effettuato da l’Echo Touristique, quasi un punto vendita su due (il 43%) soffre di mancanza di personale e ha bisogno almeno di un addetto in più, in quanto i dipendenti rimasti sono ora sovraccarichi di lavoro.

“Occorre sostenere urgentemente queste persone, soprattutto in questo periodo di caos aereo, in cui i rapporti con i fornitori e con i clienti possono essere estremamente tesi”.

Formazione e attrattività le leve
Per favorire il ritorno del personale occorre innanzitutto rendere le aziende attrattive e investire sulla formazione, che dev’essere incoraggiata anche da parte del Governo. L'aumento delle competenze è, infatti, anche una leva di attrattiva. “Dal nostro canto – aggiunge Boned - stiamo negoziando accordi con le parti sociali a livello industriale su temi quali la partecipazione agli utili, il telelavoro, la qualità della vita sul lavoro e i salari minimi".

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