Dubai alza la testa, nuova linfa per i progetti faraonici

Il crollo del mercato immobiliare e la crisi del debito pubblico sono ormai alle spalle per Dubai.

L'emirato, in ripresa da una crisi che, tre anni fa, lo aveva portato a una ristrutturazione del debito pari a 25 miliardi di dollari, risolleva la testa e ricomincia a pensare in grande.

Ecco, dunque, che il suo re, lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum,  rispolvera le ambizioni commerciali messe nel cassetto nello scorso triennio e riparte da un megapiano di sviluppo che include attrazioni leisure e corporate da record.

Il primo progetto annunciato dallo sceicco, che è anche Primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, riguarda un parco cittadino, che dovrebbe arrivare a essere il 30 per cento più grande del londinese Hyde Park.

Riprende inoltre vigore l'idea del 'Mall of the World', il megacentro commerciale in grado di ospitare 80 milioni di visitatori l'anno e collegato a un centro di intrattenimento per famiglie, una sorta di parco giochi sviluppato in collaborazione con gli Studios di Hollywood e concepito per ospitare 6 milioni di visitatori l'anno.

Il piano di sviluppo, denominato 'Mohammed Bin Rashid City', includerebbe anche un quartiere di gallerie d'arte e una zona d'affari per gli imprenditori.

"Occorre fare il salto di qualità sul fronte dei servizi, in linea con il futuro ambizioso che ci attende" dichiara lo sceicco, forte dei risultati numerici che restituiscono speranza all'emirato. Nel primo semestre di quest'anno, infatti, gli arrivi turistici sono aumentati di dieci punti percentuali, così come le entrate alberghiere, grazie anche al dirottamento di flussi turistici mediorientali in seguito alla Primavera Araba e alla guerra civile siriana.

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