Lettera aperta di un'agenzia al nuovo Governo

Faccio parte del 60 per cento di italiani che ha rotto con la politica. Il 25 lo ha fatto votando il Movimento 5 stelle, mentre il restante astenendosi dal voto.

Il dato farebbe riflettere anche una capra, ma ciononostante non sono convinto che la nostra classe politica abbia capito esattamente il messaggio, che non è "vogliamo un governo di larghe intese", ma "andate tutti a quel paese".

D'altra parte il Governo 'tecnico' ha massacrato tutti di tasse, mantenendo praticamente inalterati i benefici della politica che da trent'anni è la causa della distruzione del Paese più bello del mondo.

Certo, è anche il paese dei furbetti e degli evasori, non c'è dubbio, ma i provvedimenti legati a redditometro e tracciabilità sono stati dannosi e inutili. Se parliamo del nostro settore, per esempio, hanno fatto la fortuna delle Olta con sede all'estero e delle agenzie di viaggi di Svizzera e Slovenia: una collega di Chiasso, incontrata in un mio viaggio, mi ha raccontato di come i provvedimenti del governo Monti siano stati una manna dal cielo per la sua attività al confine con l'Italia.

A questo paese non servono più provvedimenti oppressivi, ma di rilancio: tappare quello che io definisco "il buco nero di Roma" è un provvedimento che non può più essere rimandato, ma bisogna soprattutto aiutare i giovani (ma non solo) a collocarsi nel mondo del lavoro per potersi permettere di spendere i propri soldini e far girare l'economia, con conseguenti maggiori introiti anche per le casse del governo, magari con una tassazione più umana per tutti.

A cosa serve aumentare l'Iva di un punto se poi i consumi calano del 30 per cento? A cosa serve elargire anni di cassa integrazione, mobilità e disoccupazione se basterebbe girare la medesima somma mensile come reale sgravio per le aziende che assumono?

A cosa serve il redditometro se tutti quanti conosciamo perfettamente quali sono le categorie che evadono il fisco? A cosa servono settemila chilometri di coste lungo lo stivale e le isole se non si sfruttano per aumentare il turismo che è la risorsa su cui tutto il paese potrebbe tranquillamente ergersi?

Dal canto nostro l'intermediazione turistica è in sofferenza e non è possibile gettare nel dimenticatoio migliaia e migliaia di operatori che tra tour operator, agenzie e indotto annesso hanno dovuto aggiungere i problemi derivanti dagli ultimi provvedimenti del governo Monti a tutte le difficoltà già in essere.

Il tutto cercando di rimanere congrui agli studi di settore per non aggiungere ai mille problemi anche la beffa della visita da parte dell'agenzia delle entrate (si legga al riguardo il blog di settimana scorsa "La commovente agenzia delle entrate").

È il momento di puntare forte sul turismo perchè l'industria è vittima di se stessa e il commercio in generale soffre come non mai. Flavio Briatore (non esattamente la persona più simpatica e limpida del paese) qualche mese fa dichiarò che con lui al ministero del turismo il pil del nostro paese sarebbe schizzato verso l'alto. Pensateci bene: non serve un playboy lampadato come Briatore, ma più sempliecemente un governo che sappia guardare alle risorse inespresse del paese.

Per questo, tornando al discorso iniziale, faccio parte di chi ha rotto con la politica... chiamatemi populista se volete, ma mentre gli italiani mangiano pane e mortadella non è accettabile che chi ci governa viva in una bolla di sapone, senza nessuna percezione di come se la passi realmente la gente.
Ci vadano loro adesso in disoccupazione a 800 euro al mese con la pensione dopo 40 anni di lavoro. O mangiamo tutti assieme pane e mortadella o non ci sto!

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