O'Leary contro tutti. E viceversa.

Farsi degli amici, questo è ormai chiaro, non è mai stata una delle priorità di Michael O'Leary. Il primo obiettivo del timoniere di Ryanair è sempre stato uno solo: il marketing.

Una strategia che ha portato ad almeno due risultati: la costruzione di una solida identità, con conseguente ritorno economico negli anni passati, e la creazione di nemici di ogni genere in tutta l'industria turistica.

Ora per Ryanair è venuto il momento di pagare il dazio di una strategia estremamente aggressiva. Le indagini della Commissione Europea (sia quella sui finanziamenti dallo scalo di Alghero quanto quella riguardante il Catullo di Verona) sono state avviate su segnalazione di competitor.

O'Leary non è mai stato tenero con i suoi avversari. Anche con la vicenda Wind Jet non ha perso lo smalto: Ryanair, infatti, poco dopo lo stop aveva raccomandato in una nota di acquistare biglietti solo con compagnie aeree "finanziariamente stabili". Una mossa che tradisce tutto il 'tocco di O'Leary'.

Qualcuno, in passato, forse ci ha riso su. Ma il ceo di Ryanair non poteva sperare che tutto questo passasse sotto silenzio. Ora gli avversari sono pronti a presentare il conto. Soprattutto in un periodo nel quale, dopo aver fatto due calcoli, rimane ben poca voglia di scherzare.

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