Il commento del direttore
Remo Vangelista
Un errore di ortografia che avrebbe fatto la storia. Esattamente 20 anni fa Larry Page e Sergey Brin decidono di registrare un dominio, senza sapere ancora, nei dettagli, cosa farne. Un nome assurdo, nato da uno sbaglio: la grafia errata del termine ‘googol’ (termine che indica un numero pari a 10 elevato alla 100esima potenza) diventa così Google. Il dominio registrato è dunque google.com, che sarà destinato a cambiare per sempre la vita quotidiana delle persone di tutto il mondo.
Ad oggi, Google vanta un fatturato da oltre 90 miliardi di dollari, macina quasi 20 miliardi di utili e accoglie nei suoi uffici quasi 70mila dipendenti (dato 2016). E ha contribuito a modificare radicalmente il mondo del turismo.
Se 20 anni fa Google era poco più di un nome, oggi Big G è l’azienda in grado di lanciare ‘Flights’, ovvero il metamotore dei metamotori per la ricerca dei biglietti aerei. E, soprattutto, è diventato il player in grado di dettare le regole del mercato, anche nel turismo.
Come ricorda businessinsider.com, Google all’inizio doveva semplicemente basarsi su un metodo per finire un valore qualitativo a un determinato sito. Ma, nel tempo, è diventato molto di più.
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