Google analizza i siti: così i tempi di caricamento influiscono sulle visite

Tre secondi sono tanti, cinque sono già troppi. Gli utenti di internet, e in particolare quelli che navigano da smartphone, non aspettano così a lungo: se la pagina web non si carica subito se ne vanno. Lo dice Google, che in occasione del lancio della nuova versione di Test My Site, il suo tool online che verifica la velocità di caricamento dei siti confrontandola con altri siti dello stesso settore, ha diffuso alcune statistiche interessanti.

La premessa è che oggi metà del traffico web passa attraverso dispositivi mobili e che gli utenti esigono massima velocità nella navigazione, qualunque attività stiano svolgendo: il 53% delle visite a un sito viene persa se la pagina aperta richiede tre secondi o più per caricarsi su smartphone o tablet. E la percentuale aumenta drasticamente con l’aumento del tempo di caricamento: se l’attesa è fino a 5 secondi, gli utenti persi sono il 90%.

Google, spiega Event Report, ha quindi verificato le prestazioni dei siti in versione mobile analizzando le landing page (cioè le pagine di “atterraggio” che gli utenti raggiungono dopo avere cliccato un messaggio o un link promozionale veicolato attraverso email, banner o social media) di aziende che operano in 11 settori diversi di 17 Paesi europei.

Il monitoraggio mostra un tempo di caricamento medio di 9,1 secondi, ben superiore ai 3 secondi di tolleranza massima: il paese “più veloce” è la Germania, con una media di 8,1 secondi, seguita da Olanda (8,6) e Spagna (8,7) mentre il più lento è la Turchia, con 10,3 secondi. L’Italia è nella fascia medio-bassa, al 12esimo posto con un tempo di caricamento medio dei siti di 9,4 secondi.

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