È febbre da start up su smartphone e tablet: ma attenzione ai rischi

Ormai le start up sono una realtà anche in Italia. E la maggior parte di loro si rivolge sostanzialmente al mercato mobile, ovvero all'universo formato da smartphone e tablet, attraverso le app messe a disposizione sui vari store online.

Ma quante app vengono effettivamente utilizzate dagli utenti? A fare chiarezza su questo punto ci ha pensato repubblica.it, che ha pubblicato numeri e cifre sull'uso delle applicazioni mobile.

Il primo dato potrebbe sembrare allarmante: il 94 per cento delle app gratuite sono scaricate e poi cancellate. Il che si traduce in un numero di download magari interessante, ma un utilizzo scarso. E anche nel caso in cui non ci sia il classico 'colpo di spugna' da parte dell'utente, non è detto che le cose vadano meglio: delle 24 applicazioni presenti in media sui device, ne vengono utilizzate in media 7. E quelle considerate irrinunciabili sono non più di 2 o 3.

La scommessa è dunque, come afferma sul quotidiano Federico Feroldi, ingegnere informatico che ha lavorato per colossi come Yahoo, Fastweb e Jumpy, entrare nelle abitudini degli utenti (come è accaduto con il ciclone Whatsapp); se dopo una campagna di marketing la relativa applicazione è molto scaricata ma poco usata, allora non si può parlare di successo.

In definitiva, le opportunità per le start up esistono sicuramente, come dimostrano diversi casi del recente passato. Ma sicuramente, come in ogni impresa, i rischi non mancano.

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