Business della web reputation, ricettivo italiano fanalino di coda in Europa

"Oggi le imprese del turismo devono confrontarsi con nuove realtà e devono imparare a monitorare la web reputation e ad analizzare le performance, se vogliono acquisire un vantaggio competitivo".

Stefano Fiori, presidente della Sezione Industria del turismo e del tempo libero di Unindustria, ha sintetizzato così il ruolo della web reputation nel turismo, all'interno del convegno 'Social Web Lab', organizzato alla Luiss Business School dall'Associazione Italiana Confindustria Alberghi e Unindustria.

Il mondo dei social network e le opportunità di business collegate ad una buona reputazione online rappresentano una leva strategica e operativa sempre più importante nel travel. Se si guarda agli investimenti avviati nel business online, il ricettivo italiano sfigura rispetto ad altri Paesi europei (registriamo il 36 per cento delle prenotazioni alberghiere transate sul web, contro una quota europea superiore al 50 per cento).

Ma questo indica anche un altissimo margine di crescita. "Per gli operatori che vogliono intercettare il turista online - spiega Barbara Casillo, direttore di Aica - è diventato necessario porsi in ascolto e monitorare i giudizi e i pareri dei viaggiatori, per scoprire problemi e opportunità della propria struttura".

E sul tema delle presunte recensioni falsate, aggiunge: "L'anonimato sui portali come TripAdvisor ha creato qualche problema. Per questo abbiamo avviato delle verifiche sulle recensioni online".

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