Comiso, questo non me lo dovevi fare

Non so voi, ma io quando entro in aeroporto, non importa se devo viaggiare o no, se ho un minuto di tempo passo in edicola. Un giornale, una rivista in un modo o nell’altro la compro.

Un vizio, un’abitudine, non so. È più forte di me. Poco importa se poi sull’aereo passa il carrello con i giornali (gratis, finché ci saranno); a quel punto prendo quelli che ho e nel tempo a disposizione del volo li passo tutti. Spesso trovo spunti interessanti, magari è solo complice o maggior tempo a disposizione, comunque riesco a leggerli in modo diverso e più intenso.

Anche all’estero è la stessa cosa, solo che fuori Italia cerco giornali e riviste più anomali, cose che da noi non si trovano. Poi magari mi ritrovo con una rivista di viaggi o di pesca in tedesco, lingua a me sconosciuta. Però c’è quel fascino della carta, patinata o no. Mi piace molto la fotografia, per cui anche solo sfogliare le immagini fa il suo.

A dir la verità in aeroporto compre spesso anche libri e penne. Ma non è la stessa cosa. In aeroporto sono capace di girare tutte le edicole presenti nel terminal, sai mai che mi sia sfuggito qualcosa.

È iniziato il conto alla rovescia per l’apertura dell’aeroporto di Comiso. Una lunga storia, quella di Comiso, più volte annunciata, l’apertura, poi nulla di fatto. Sembra la volta buona, sui giornali della Sicilia se ne parla ormai tutti i giorni. Dibattiti sulla mancanza di voli di linea, giusto qualche charter per iniziare, problemi sulla viabilità. Se ne parla. Già, sui giornali.

Peccato che il 30 maggio quando aprirà l’aeroporto di Comiso si  potrà prendere un caffè e fare colazione, ma non si potrà comprare il giornale. No. Il piano edicole è lì fermo. Se ne riparlerà forse a settembre e nel frattempo ciccia. Non ci posso cre-de-reeee!!!

Twitter @linovuotto

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