Settemari si fa socialAgenti: #chiediloaRoci

Rinnovarsi partendo da un semplice hashtag. Cavalcare le nuove tecnologie e i canali social per dialogare con l'interlocutore più importante: le agenzie di viaggi.

Mario Roci, presidente di Settemari, non rinuncia al confronto con la distribuzione, ma durante la tappa milanese dei SettemariDays, il ciclo di 12 incontri partito da Torino che terminerà a Catania il prossimo 24 marzo, sfodera l'hashtag #ChiediloaRoci per invitare gli agenti a porre domande attraverso Twitter, dove aveva debuttato proprio qualche settimana fa.

Prima però passa tra il pubblico a stringere le mani una per una perché, ribadisce, "in questi ultimi tempi sono cambiato anch'io: dopo anni di profilo basso e riservatezza, ora basta".

La distribuzione ha risposto all'invito del manager e le domande in platea, o meglio sulla timeline di Twitter, sono arrivate numerose. Alcune anche curiose.

Ecco di seguito le domande degli adv e le risposte del presidente.

Presidente, di che segno è?
(Ride, ndr) Sono un Ariete

Perchè ha scelto di non vendere online?
Per rispetto verso chi, in questi anni, ci ha dato la possibilità di costruire Settemari: gli agenti di viaggi (standing ovation tra il pubblico, ndr). Vendere la qualità sul web è complicato, per questo non cercheremo altri canali di vendita oltre le adv.

Qual è l'idea iniziale dalla quale ha sviluppato Settemari?
Ho fatto l'agente per qualche anno, imparando molto. Poi ho iniziato a costruire viaggi e mi sono reso conto che non si può essere sia organizzatori che venditori: occorre scegliere e io l'ho fatto.

Aprirete dei villaggi ai Caraibi?
Probabilmente dal prossimo Natale ne avremo finalmente uno: noi per primi sentiamo l'esigenza di rinforzare la programmazione invernale.

La sua più grande emozione professionale?
Potrei dire quei grandi fenomeni di overbooking negli anni Ottanta, quando in Spagna non si trovava una stanza nel giro di 200 chilometri! Ma l'emozione più grande rimane il Floriana a Marsa Alam, frutto di un percorso professionale dove ci ho messo del mio partendo da zero.

Se oggi dovesse aprire e gestire un'agenzia di viaggi come si muoverebbe?
Non sono mai stato dietro una scrivania ad aspettare i clienti e non lo farei soprattutto oggi. Occorre avere ben presente che tipo di mercato e target si vuole colpire, fare un business plan e puntare sulla consulenza.

Qual è l'ingrediente del suo successo?
Credere in questo mestiere, amarlo e metterci passione, una qualità che fa superare i momenti difficili.

Quale villaggio sceglierebbe per andare in vacanza?
La verità? In agosto vado in montagna. Uno che fa il mio mestiere nei villaggi in estate non si rilassa, continua a lavorare.

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