Nepal pronto a ripartire: "I turisti possono tornare"

In Nepal si può, e si deve tornare. È questa l’opinione del tour operator Navyo Nepal Discover Asia, che ha deciso di aggiornare i potenziali turisti sulla situazione del Paese nel dopo terremoto. L’operatore ha registrato ovviamente una flessione negli arrivi, ma in base all’interesse della clientela stima che la ripresa possa essere veloce.

"Da pochi giorni - dice l’operatore - il Governo ha riaperto al pubblico i siti Unesco come le piazze Durbar di Kathmandu, Patan e Bakthapur, anche per segnalare al mondo che il tempo non si è fermato al 25 aprile, ma molto è stato fatto e viene tuttora fatto".

A subire i maggiori danni sono stati ovviamente gli edifici vecchi senza interventi recenti di manutenzione, ma le regioni del Sud non hanno quassi risentito del sisma, così come l’Ovest dal Manaslu in poi e dall’Everest verso oriente. Inoltre le strade e i ponti non hanno subito danni e anche le strade minori sono aperte.

“Circa il 90 per cento degli alberghi per i turisti - aggiunge la nota - sono stati trovati in buone condizioni in seguito alle ispezioni. Un solo albergo 5 stelle e due minori sono stati parzialmente chiusi nel Paese”. Navyo Nepal Discover Asia consiglia ai turisti di non fidarsi troppo delle Guest House, “che a noi spesso non sono sembrate in ottime condizioni”. Gli hotel e gli alloggi usati dall’operatore per i suoi ospiti sono stati tutti personalmente verificati.

Infine il t.o. suggerisce di prendere in considerazione il trekking a partire da agosto in poi: “Da metà settembre - conclude - la situazione per gli escursionisti sarà normalizzata, ad eccezione della regione del Langtang”.

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