I 5 motiviper cui le adv non sono più le stesse

Vendere viaggi non è più la stessa cosa. E non è un discorso nostalgico rispetto ai 'bei tempi andati'. Qui si parla semplicemente degli ultimi 12 mesi, che hanno cambiato profondamente gli scenari della distribuzione.

Tirare su la serranda di un’agenzia nel 2016 non sarà la stessa cosa rispetto a un anno fa. I giochi sono mutati, gli equilibri anche. Ma non solo: lo scenario è cambiato velocemente, mettendo a dura prova gli analisti. Fra trend emergenti e altri consolidati, ecco i 5 motivi per cui le agenzie, probabilmente, avranno a che fare con un anno molto diverso rispetto al precedente.

1 - Commissioni (quasi) zero
Fino ad ora, ci si è concentrati soprattutto sulla fee da 16 euro imposta da Lufthansa sulle prenotazioni via gds. Ma questo è solo metà del piano: dal primo gennaio, infatti, prenderà il via la commissione allo 0,1 per cento (rispetto all’attuale 1 per cento). La differenza, in termini pratici, non è molta. Ma è l’idea che conta: rendere tollerabili dal mercato commissioni prossime allo zero. Il principio potrebbe contagiare altri player? Forse molto dipenderà da quanto accadrà nei prossimi mesi. Ma è lecito aspettarsi qualche sorpresa.

2 - Siamo tutti consulenti
Ci sono i Pts di Uvet, ma anche la rete Blunet di Bluvacanze. Insomma, il vero boom dell’anno potrebbero essere i consulenti di viaggio. Una formula agile e leggera, in grado di essere al passo con i tempi.

3 - Operatori e network integrati
Le crociere hanno preferito premunirsi, entrando con pesanti investimenti all’interno dell’azionariato dei network. Quest’anno sono tornati a farsi sentire i tour operator propriamente detti: Valtur ha lanciato la sua rete, ovvero Star Travel Network. Seguiranno altri? Certo, lo scenario sembra un po’ datato, quando l’integrazione verticale era diventata un must per il mercato. Ma questo non vuol dire che quel modello, rivisto e corretto, non possa affascinare i tour operator del 2016.

4 - Voglia di sicurezza
Inutile girarci intorno. La vera costante del 2015 è stata la sicurezza. Ed è da questo discorso che si deve partire per costruire il futuro del turismo organizzato. Le centinaia di clienti che hanno telefonato alle agenzie in cerca di chiarimenti dopo i fatti di novembre a Parigi lo testimoniano. Non è più una questione di destinazioni, ma di mentalità. In questo settore, qualcosa deve muoversi. E non è detto che non stia già succedendo.

5 - Agenzie e web ad armi pari?
Prezzi ‘senza sorprese’ da comunicare al cliente sin dal primo momento, uguali garanzie da offrire al viaggiatore senza distinzioni tra internet e agenzie fisiche. Negli ultimi mesi, l’Europa ha messo mano alle leggi che disciplinano i viaggi. Ben venga, dal momento che la realtà dei fatti aveva abbondantemente scavalcato le normative, ormai decisamente troppo datate. Le scelte di Strasburgo saranno effettive solo dalla metà del 2018, ma questo non significa che già dal prossimo anno le aziende non debbano iniziare a fare i loro conti. E anche le agenzie di viaggi.

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