Yalla Yalla, fine dei giochiLa battaglia in tribunale

La vicenda di Yalla Yalla potrebbe non chiudersi semplicemente con la messa in liquidazione della società. Dopo l’annuncio dell’agenzia di viaggi online, che ieri ha comunicato la decisione di porre fine alla propria attività, inizierebbero infatti ad emergere alcuni elementi che farebbero pensare a ulteriori sviluppi.

Secondo quanto riporta repubblica.it, infatti, ci sarebbero attualmente delle tensioni tra i soci, che risalirebbero all’ingresso nell’azionariato di Vam Investment, il fondo di Valerio Boccardi e Marco Piana. Sempre in base a quanto riportato dal sito web del quotidiano, Vam Investment avrebbe offerto al fondatore Manuel Mandelli 4 milioni di euro per rilevare il 40 per delle quote (ovvero le azioni in possesso dello stesso Mandelli). Ma l’accordo non sarebbe mai andato a buon fine; e Mandelli avrebbe avviato un’azione legale nei confronti del fondo. Inoltre, precisa ancora repubblica.it, il cda di Yalla Yalla potrebbe chiedere all’assemblea di avviare un’azione di responsabilità verso il fondatore.

E dire che Yalla Yalla, per un certo periodo, è stata considerata una sorta di enfant prodige nel mondo del turismo. Creata da Manuel Mandelli (all’epoca appena 29enne) nel 2010, sull’onda del crescente ecommerce, la startup aveva visto aumentare vendite e fatturato; solo un anno dopo, nel 2011, vantava un giro d’affari annuo di 10 milioni. Fino ad arrivare, secondo gli ultimi dati disponibili, a 30 milioni di ricavi.

Ma qualche mese fa erano iniziati a circolare rumors di mercato sui conti della società. Poi, poche ore fa, l’annuncio dell’epilogo.

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