Veratour porta la cucina Made in Italy nel mondo

“Il nostro obiettivo per l’anno 2017 è mantenere il 90% di soddisfazione nella qualità e portare al 90% anche quello sulla varietà”. Daniele Pompili, general manager Villaggi Veraclub (nella foto), riassume con queste parole l’investimento del tour operator nel settore food & beverage.

Investimento che, nel corso degli ultimi quattro anni, si è progressivamente rafforzato fino a fare della cucina l’elemento cardine nella filosofia del Made in Italy che caratterizza i villaggi Veraclub. Nel percorso di innalzamento della qualità un tassello fondamentale è stato l’ingresso in azienda di Massimo Sgobba, divenuto responsabile della ristorazione in Veratour a 33 anni; è stato per tre anni responsabile ristorazione dei piloti della Formula Uno durante i Campionati Mondiali e ha al suo attivo la presenza a varie trasmissioni televisive.

Sgobba dirige una quarantina di cucine Veraclub nel mondo. Si occupa personalmente di verificare la tipologia dei locali e la fornitura delle materie prime, di definire gli standard qualitativi e controllare costantemente che vengano rispettati, di uniformare il concetto di Made in Italy in ogni parte del mondo e di formare il personale locale.

Formazione del personale
Ed è proprio la formazione uno degli elementi chiave della strategia Veratour, insieme alla politica di selezione delle materie prime e di approvvigionamento, alle innovazioni sul menu e all’innalzamento del costo pasto nel budget. Lo stesso Sgobba ha tenuto a Roma una riunione con tutti gli chef per attirare la loro attenzione su temi quali la valorizzazione degli ingredienti del posto e il metodo migliore per coordinare una brigata da cucina.

I prodotti della stagione
Se infatti, in Italia Veratour utilizza solo prodotti locali nel rispetto della loro stagionalità, all’estero ha fatto una ricerca sul meglio della produzione locale, in modo da poter proporre ai clienti ricetti italiane fondate, però, sull’utilizzo di eccellenze locali.

Il t.o. ha inoltre stabilito di limitare al massimo la spedizione di materie prime attraverso container, sia per i tempi di percorrenza richiesti, che possono danneggiare la qualità dei prodotti, sia per ridurre l’impatto ambientale. Il risultato è stato il raggiungimento del 90% di gradimento nella qualità del cibo offerto nei Veraclub e l’88% in termini di varietà.

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