Quando il turismo dà lavoro: triplicano le assunzioni di stagionali

Una domanda triplicata nel giro di 12 mesi. Il turismo va sempre più a caccia di stagionali, con incrementi da record: infatti, come riporta Il Sole 24 Ore, se nei primi tre mesi del 2016 erano stati assunti 7.090 lavoratori, per il periodo gennaio-marzo del 2017 i contratti sono saliti a quota 21mila. Uno degli effetti del cambio di equilibri all’interno del bacino del Mediterraneo, che ha visto i flussi riorientarsi sulla sponda Nord, a scapito dei Paesi africani.

L’incremento delle assunzioni riguarda anche i non stagionali, come emerge dai dati emersi durante FareTurismo: secondo i dati complessivi dell’anno, il 2016 ha registrato su quest’ultimo fronte un aumento del 6,5%, salendo a quota 52.320; le assunzioni stagionali, invece, hanno toccato le 126.500 unità, con un +5% anno su anno.

“Il turismo è la più grande industria italiana - è il commento del sottosegretario Mibact Dorina Bianchi -. In quest’ottica è fondamentale che dagli istituti alberghieri vengano fuori dei professionisti”. Il presidente di Confidustria Alberghi Giorgio Palmucci invece ha sottolineato: “Formazione e professionalizzazione del personale devono rappresentare un pilastro di qualità”. Il numero uno di Federalberghi Roma, invece, ha chiesto di ridurre “il distacco tra formazione e mondo del lavoro”.

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