Veratour pensa in grandeUna sfida da 250 milioni

"La previsione è di chiudere il bilancio a quota 200 milioni di euro di fatturato e con un incremento dei volumi del 17%. Si tratta di una soglia psicologica importante, che ci permetterà di guardare a nuove destinazioni e investimenti".

Ad anticipare i numeri di un'annata in buona parte già scritta è stato il direttore generale di Veratour Stefano Pompili davanti alle agenzie di viaggi raccolte in questi giorni al Veraclub Barone di Mare a Torre dell'Orso, in Puglia. Un appuntamento voluto dall'operatore per festeggiare la conclusione della stagione e mostrare alla distribuzione il nuovo volto del villaggio aperto lo scorso luglio, dopo uno slittamento di un mese sulla tabella di marcia.
"È stato uno dei prodotti dall'avvio più complicato - ha sottolineato Pompili -. A causa della ristrutturazione che, non per nostra volontà, si è prolungata più del previsto, abbiamo avuto un ritardo nell'apertura di 4 settimane. Così ci siamo trovati a gestire una situazione a cui non eravamo abituati. Abbiamo fatto il possibile per trovare soluzioni alternative, ma, nonostante questo, qualche difficoltá c'è stata e ce ne scusiamo".

Gli obiettivi finanziari
Riguardo agli obiettivi finanziari, Pompili ha poi ribadito che il piano triennale prevede di raggiungere ricavi per 210 milioni nel 2018, 230 milioni nel 2019, per arrivare a 250 milioni di euro nel 2020. "Non cerchiamo sviluppi stratosferici, ma fedeli alla politica dei piccoli passi cresceremo tra il 7 e il 10 per cento nei prossimi anni".

La fascia alta
Pompili ha poi messo in chiaro la volontà dell'azienda di orientarsi verso la fascia alta di mercato. "Diventeremo sempre di più il marchio di riferimento per la clientela medio alta. Del resto - ha evidenziato il d.g. - ormai l'80% del nostro prodotto è orientato su questo segmento, mentre quasi il 40% della clientela è fidelizzata".

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