La ricerca della lunga stagionalità

A volerla vedere nella maniera più diretta, il problema principale, l’ostacolo vero da superare per l’allungamento della stagionalità è quello del cambio di mentalità. La mentalità che associa il mare al sole e al caldo e quindi al passaggio dal villaggio/resort/hotel alla spiaggia e viceversa; e quindi se non è luglio, agosto e, al massimo, settembre non c’è verso di convincere il turista a farsi una vacanza al mare. Può sembrare un muro invalicabile, tutto questo, ma un lavoro attento e continuo da parte del mercato potrebbe riuscire ad abbatterlo.

Gli ostacoli
Poi ci sono anche questioni congenite legate a tutto il sistema Italia, come raccontiamo nell'ultimo numero di TTG Magazine, disponibile nella digital edition: il calendario scolastico, imputato numero uno; e poi quello aziendale, strettamente collegato al precedente; in alcuni casi la mancata collaborazione del territorio, con servizi e attività di svago che magicamente chiudono per fine ferie impedendo agli operatori di proporre quel qualcosa in più per rendere i pacchetti maggiormente appetibili; infine le strutture ricettive stesse, spesso restie a aumentare i giorni di apertura. Superare questo di muro, invece, oggi sembra praticamente impossibile.

L'obiettivo
Benvenuti in Italia, nell’Italia dei tour operator che provano in tutti i modi a fare quello che nel resto d’Europa riesce da anni e senza problemi: portare la stagionalità estiva legata al prodotto mare a 160-170 giorni contro gli attuali 110-120. Senza dimenticare che negli ultimi due anni sono stati già fatti passi da gigante.

Continua a leggere nel servizio da pagina 2 del nuovo numero di TTG Magazine, disponibile online nella digital edition a questo link.

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