Naar: "Ecco perché i t.o. preferiscono le adv alla vendita diretta"

È un rapporto simile a quello che esiste tra le coppie sposate da tempo: ogni tanto c'è qualche incomprensione, ma nulla che possa minare davvero la relazione.

Così tour operator e agenzie di viaggi costituiscono una catena dove uno non può fare a meno dell'altro, perché ciascuno svolge un ruolo profondamente diverso. Anche se a volte si fa confusione.

L'ha ribadito Frederic Naar, amministratore unico di Naar Tour Operator, in occasione di Netcomm Focus Travel: "C'è un grosso misunderstanding su cos'è e cosa fa un t.o.: il focus di un operatore è creare un prodotto elaborato, più che commercializzarlo".

I cosiddetti pacchetti sono un plus di cui il mercato ha ancora bisogno, "perché alle persone serve un aiuto per costruire un viaggio complesso: questo è anche uno dei motivi per cui i t.o. hanno innovato meno di altri".

Infatti, puntualizza il manager, sottolineando come Naar abbia un tasso di digitalizzazione del 90% per quanto riguarda le transazioni, "il viaggio caro e complesso su internet si vende poco: il cliente ha bisogno ancora di rassicurazione dal punto di vista umano, questo ha fatto sì che alla vendita diretta i t.o. privilegino l'intermediazione delle adv".
Oriana Davini

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