Pacchettie direttiva Ue: dal 1° luglio si cambia

Scatta l’ora X. Da domenica 1° luglio in Italia (come del resto in tutta Europa) cambieranno le regole per la vendita di pacchetti di viaggio. Enteranno infatti in vigore le regole previste dal decreto con cui l’Italia ha recepito la direttiva Ue. Con un obiettivo principale: aumentare le tutele per la clientela.

Cosa cambia in agenzia
Anche se il tema è stato ormai oggetto di più di una disamina, vale la pena ricordare cosa cambierà tra poche ore per le agenzie di viaggi (e non solo) di tutta la Penisola.

Tra le principali modifiche alla legislazione vigente vale la pena di ricordare i vincoli per le oscillazioni di prezzo: se fino ad oggi erano tollerati aumenti fino al 10% (ad esempio per gli adeguamenti valutari o carburante), ora il tetto massimo scende all’8%. Non solo: nel caso in cui il contratto preveda eventuali rialzi, deve stabilire anche i corrispondenti ribassi. Le oscillazioni della valuta, dunque, non potranno solo comportare aumenti del prezzo, ma dovranno anche essere previste riduzioni se il cambio diventasse più favorevole. Resta comunque la possibilità di non prevedere adeguamenti.

Novità anche per le cancellazioni da parte dell’organizzatore nel caso di viaggi di gruppo in cui non sia stato raggiunto il numero minimo. Fino ad oggi l’annullamento doveva avvenire inderogabilmente al massimo 20 giorni prima della partenza. Con la nuova legge, vengono invece stabiliti diversi scaglioni in base alla durata del viaggio: gli itinerari di meno di 2 giorni possono essere cancellati fino a 48 ore prima della partenza, tra i 2 e i 6 giorni fino a 7 giorni prima e oltre i 6 giorni resta il termine di 20 giorni per il preavviso.

La questione del 74 ter e il business travel
Con la nuova normativa, però, si aprono anche nuove possibilità per le agenzie: ad esempio, dalla normativa sui pacchetti resta fuori il business travel. Questo significa che, per i viaggi d’affari (se rispettano le condizioni previste, ovvero fanno parte di un accordo generale tra cliente professionale e organizzatore), potrebbe non essere più obbligatoria la fattura 74 ter. Un dato positivo, dal momento che spesso le aziende storcevano il naso di fronte alle fatture senza Iva esposta, dal momento che non potevano procedere a scaricare l’Imposta sul valore aggiunto.

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