Il Giappone di Costa Crociere: il reportage

La quiete e il raccoglimento che si respirano in un antico tempio adagiato sulla collina, dove i torii rossi sono come portali che introducono a nuovi panorami mentre soffia un vento leggero che accompagna il canto degli uccelli. E poi ancora la vista sull'arcipelago di Kujukushima che si gode dal Tenkaiho Observatory sul promontorio che domina Sasebo, il piacere di curiosare in piccoli laboratori di porcellana e degustare sakè in una distilleria di un villaggio con le case dai tetti di paglia.

Una serata rilassante alle terme del piccolo villaggio di Ureshino, dove un albergo tradizionale mette a disposizione camere con tatami e futon, comodi yukata e la possibilità di immergersi in caratteristiche tinozze di porcellana.

La scelta del Sud
È il Giappone profondo, quello lontano dalla Golden Route, dagli itinerari classici - e forse per questo un po' inflazionati - che da Tokyo portano a Kyoto, Nara, Osaka. È il Giappone del Sud, vivo e autentico, dove il peso della storia non oscura la bellezza dei porti naturali, dei boschi che d'autunno si trasformano in macchie di colori caldi, dei sorrisi discreti e disponibili degli abitanti del luogo.

È il Giappone della prefettura di Nagasaki, un'area tutta da scoprire e sulla quale uno dei maggiori player del mare ha deciso di puntare. Così, forte dell'accordo sottoscritto con Jnto - l'Ente nazionale del turismo del Giappone - il Gruppo Carnival e nello specifico Costa Crociere ha inserito i porti del Sud tra le mete di Costa NeoRomantica, la prima nave della flotta posizionata in Oriente, tra Giappone, Corea del Sud e Taiwan.

Il reportage completo è disponibile sull'ultimo numero di TTG Magazine, in distribuzione e online a questo link

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