Thomas Cook, le prime cifre del collasso del tour operator

Il precedente era stato quello di Monarch: lo stop della compagnia aerea lasciò a terra 110mila passeggeri e altri 750mila restarono senza volo. Un fallimento che costò ai britannici anche 60 milioni di sterline, ovvero quanto venne speso per le operazioni di rimpatrio, riprotezione e rimborsi.

Le prime cifre relative alla messa in liquidazione di Thomas Cook fanno pensare che i numeri del 2017 sono destinati a diventare poca roba rispetto a cosa potrebbe succedere. Man mano che passano le ore emerge un quadro più chiaro delle conseguenze dello stop: la prima cifra, ovvero quella relativa ai 150mila passeggeri da rimpatriare al termine delle loro vacanze, sarebbe infatti solo parziale.

I coinvolti
A questi vanno infatti aggiunti tutti gli stranieri che avevano acquistato un pacchetto con Thomas Cook e con le altre realtà del gruppo. Secondo quanto riportato dai media britannici questi sarebbero oltre 400mila e ancora non è chiaro quali saranno le soluzioni per loro.

E poi la massa che aveva già prenotato la propria vacanza per la stagione invernale così come per l’estate 2020. Considerati i numeri del colosso, è probabile che la cifra potrebbe essere di svariate centinaia di clienti. Poi sarà la volta dei fornitori e dei creditori a vario titolo. E in questo caso per le stime è ancora troppo presto.

Per la Gran Bretagna, quindi, e per tutta l’industria del turismo una terribile 'gatta da pelare'.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana