Le previsioni di SettemariUn anno in progressione

Un 2019 ‘vissuto pericolosamente’ per le grandi sfide affrontate dal comparto turistico italiano, ma che in casa Settemari alla fine ha portato a ottenere i risultati preventivati. È l’amministratore delegato Ezio Birondi (nella foto) a sottolineare come il 2019 si sia mosso su “Ricavi e volumi in linea con le attese, portandosi sui circa 99 milioni di euro di fatturato e su una previsione di crescita stimata nel 2020 intorno al 15 per cento”.

Natale in accelerata
In dettaglio, i risultati del periodo delle festività natalizie hanno dato la spinta finale ai numeri. “Bene tutto il periodo, che ha registrato prenotazioni anticipate e un Natale decisamente positivo, sold out dall’Egitto alle Canarie, fino alle mete a lungo raggio come Caraibi e oceano Indiano”.
Ma numeri interessanti si segnalano anche per l’Epifania, il che riconferma “la validità delle scelte di programmazione, di promozione e di marketing operate nel corso dell’anno”.
Settemari si è concentrato su linee di prodotto specifiche “come quella dei Balance Club, che stanno riscuotendo successo”.

In agenzia la seconda edizione del catalogo
Intanto, è quasi pronta la seconda edizione del catalogo, che sarà in agenzia da febbraio: “Il nostro obiettivo anche per il 2020 è quello di ottimizzare la crescita mediante sinergie di gruppo e di continuare a mantenere la marginalità. In primo piano anche lo sviluppo di Jump, un marchio destinato a prendere terreno”.

Obiettivo Selection
Per incrementare la quota di mercato come tour operator Settemari farà perno sulle agenzie: “La nostra politica improntata alla trasparenza e alla meritocrazia ci sta dando grande soddisfazione. Continueremo a puntare in modo particolare sulle circa 500 Selection, alle quali indirizziamo iniziative mirate e che da sole procurano circa il 55 per cento del nostro fatturato globale”.
Qualche segnale di criticità a livello di mercato in generale permane, ma Birondi è ottimista: “Le destinazioni a corto e medio raggio continuano ad essere vulnerabili e attaccabili, come è avvenuto in seguito al boom dell’Egitto. Mi auguro che si assista a una razionalizzazione dei voli e a un corretto posizionamento dell’offerta”.

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