Human Company: “Un’estate a due velocità”

Sarà vero che il turismo en plein air sta inanellando numeri importanti e che invece quello legato alle città d’arte resta al palo? Sembrerebbe proprio di sì e a confermarlo è un nome ben noto nell’ambito del turismo nostrano. Bruna Gallo, da qualche messe direttore commerciale e marketing di Human Company, compie una disamina precisa della situazione post lockdown.

A tutto mare
“Posso confermare che l’estate sta mettendo a segno una proiezione positiva ovviamente su una situazione che ha dovuto essere riscritta dopo l’avvio della pandemia. Rispetto al budget che avevamo stabilito tenendo conto della crisi, i numeri sui nostri Village hanno superato le attese. Attualmente abbiamo aperto quattro strutture su sei fra lago di Garda, Lazio e Toscana. L’assoluta prevalenze di richieste viaggia in direzione del mare e a questo proposito si è rivelata preziosa la collaborazione con gli agenti di viaggi, che avevamo invitato a conoscere dal vivo i punti di forza del Park Albatros di San Vincenzo in Toscana (nella foto)”.

Il trend
A caratterizzare le prenotazioni di luglio è stato sicuramente il mercato italiano, preceduto solo da quello olandese e seguito da tedeschi e francesi. “Si è trattato spesso di fine settimana, prenotati addirittura ‘last second’. In agosto, invece, sono gli italiani i veri  protagonisti,  concentrati come da tradizione nelle due settimane centrali di agosto, fattore che ci ha fatto registrare il tutto esaurito al mare ottenendo un risultato ben oltre le aspettative”.

Prezzi sotto controllo
Per quanto riguarda settembre e, magari, una coda anche in ottobre, la Gallo è possibilista: “Mancano sicuramente i gruppi, che rappresentavano un importante bacino specie nelle stagioni di spalla. Ma è ancora tutto in divenire e anche la politica che elimina la permanenza obbligatoria di sette notti, adottata per ridare fiato alla domanda, potrebbe spingere le prenotazioni”. Quel che è certo è che sul fronte prezzi Human Company non ha finora svenduto nulla, mantenendo le tariffe in linea rispetto a quanto originariamente previsto.

Città d'arte in difficoltà
Non è tutto rosa e fiori, comunque, come ammette senza timore la manager: “Se sul fatturato dei Village prevedevamo una flessione del 45 per cento in realtà probabilmente contenuta in un 27-28 per cento, per quanto riguarda i Camping in town il discorso è differente. La struttura di Firenze Sud ci sta dando risultati positivi, mentre quella di Marghera è in forte difficoltà e anche quella di Roma non se la passa molto meglio. Le città sono vuote e in sofferenza, anche se c’è la speranza che in autunno possano ripopolarsi almeno nei week-end”.
Intanto, Human Company concentra tutte le attività sul 2021, continuando a monitorare “day by day” una stagione impegnativa ma forse – almeno per il turismo green – in cauta ripresa.

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