Voucher, fondi e ristori: le richieste del turismo

Non c’è più tempo, occorre intervenire subito. Il turismo organizzato ritrova compattezza per lanciare un unico grido d’allarme: servono ancora misure urgenti a sostegno del comparto, altrimenti 13mila aziende e 80mila posti di lavoro rischiano di non potersi più salvare.

Ecco dunque che Aidit Federturismo Confindustria, Astoi Confindustria Viaggi, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet e Fto Confcommercio fanno fronte comune e prendono carta e penna per elencare le loro richieste al Governo.

Voucher, fondo da incrementare
Tra i punti più urgenti la necessità di incrementare il fondo di 5 milioni istituito per l’indennizzo dei consumatori titolari di voucher non utilizzati alla loro scadenza e non rimborsati a causa dell’insolvenza o del fallimento degli operatori turistici o dei vettori.

“Secondo una stima approssimativa - spiega la nota congiunta di Aidit, Astoi, Assoviaggi, Fiavet e Fto - i voucher emessi dal comparto del turismo organizzato e da quello alberghiero, senza considerare i vettori, ammontano almeno a 500 milioni di euro. Solo a titolo esemplificativo la Germania, a copertura dei voucher non fruiti per insolvenza o fallimento dei soli tour operator, ha stanziato una garanzia pubblica di 840 milioni”.

I fondi privati non bastano
In una situazione emergenziale come questa, aggiungono le associazioni, il fondo stanziato dall’Italia non è sufficiente anche in considerazione del fatto che i fondi privati, istituiti ex art. 47 del Codice del Turismo, “non sono stati pensati o previsti dal legislatore comunitario o da quello nazionale per sopportare eventuali crisi finanziarie determinate da situazioni straordinarie di blocco dell’ordinaria attività di impresa, come ad esempio l’emergenza da Covid19”.

Le altre richieste
Altrettanto urgente, spiegano le associazioni, è provvedere a un rifinanziamento del fondo perduto per assicurare alle imprese un parziale ristoro delle perdite registrate anche per il periodo da agosto a dicembre 2020. Ma chiedono anche, tra l’altro, l’estensione degli ammortizzatori sociali, l’inclusione di agenzie di viaggi e tour operator tra i beneficiari delle misure in materia di tax credit affitti e sospensione del versamento dei contributi previdenziali e l’ottenimento dall’Ue dell’autorizzazione allo sforamento del ‘Temporary Framework’, per consentire anche alle aziende del settore di maggiori dimensioni di avere accesso a forme di sostegno senza incorrere nel c.d. ‘aiuto di stato’.

“In assenza di interventi concreti e tempestivi a sostegno del comparto – conclude la nota congiunta - il rischio è di consegnare le leve strategiche della gestione e dell’indirizzamento dei flussi turistici da e per il nostro Paese nelle mani di pochi grandi operatori stranieri, perdendone definitivamente ogni controllo”.

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