Corinne Clementi, Igv: “Resort italiani aperti da giugno, ma serve anche l’outgoing”

“Per fortuna che c’è l’Italia!”: Corinne Clementi, amministratore delegato de I Grandi Viaggi, si prepara ad affrontare un’altra stagione estiva simile a quella del 2020, confermando l’apertura di tutti i villaggi del brand a cominciare dal 12 giugno. “Una scelta coraggiosa – spiega la manager – che abbiamo deciso di prendere pur nell’incertezza di direttive e norme che regoleranno l’estate”.

Se quindi le strutture in Calabria, Sardegna, Sicilia, ma anche il Relais des Alpes di Madonna di Campiglio e forse il Monboso a Gressoney la Trinitè saranno operativi e pronti ad accogliere una clientela fortemente connotata dai repeater, Clementi guarda anche al turismo outgoing.
“I nostri clienti ci chiedono di partire per l’Ocean Indiano, area sulla quale siamo da sempre specialisti, o per gli Emirati. Abbiamo in stand by un volume importante di prenotazioni e siamo in attesa del via libera del Governo ai viaggi all’estero degli italiani. Non esiste solo l’incoming e il turismo italiano in Italia – aggiunge -. L’outgoing è un segmento trainante nel mondo del turismo, forte di componenti come viaggi di nozze o fiere ed eventi. In questo senso, accolgo con favore la proroga dei voucher, che nel caso delle prenotazioni long haul non hanno potuto fino ad ora essere convertiti”.

Intanto, “Su alcuni mercati, come quello americano, abbiamo già perso il treno. I turisti che arrivano dagli Usa sono abituati a pianificare e prenotare la vacanza con largo anticipo, e altri Paesi come la Grecia sono stati più tempestivi di noi nel mettere a punto regole per favorire l’incoming. Come I Grandi Viaggi, in questi mesi siamo comunque riusciti a tenere operative le nostre strutture all’estero, come ad esempio a Seychelles o a Zanzibar, affidandoci a mercati stranieri come quelli russo o polacco che si sono dimostrati più pronti a ripartire seppur nel rispetto di tutte le normative di sicurezza”.

In generale, Clementi lamenta tempi troppo lunghi impiegati dalle autorità italiane prima di prendere qualsiasi decisione: “Anche sul fronte vaccini, abbiamo perso due mesi fondamentali prima di imprimere un’accelerata alla campagna vaccinale. Adesso siamo a ridosso della stagione estiva, e la vaccinazione degli addetti del turismo creerà non pochi disagi dal punto di vista pratico. Inoltre, il fatto che tante agenzie di viaggi manchino all’appello rappresenta un altro punto dolente che mina la ripartenza, in quanto viene a mancare un anello fondamentale nella catena distributiva, il trait d’union fra operatore e cliente finale”.

Ma non tutto è perduto: “Le nostre strutture in Italia sono pronte a riaprire per una stagione che speriamo sarà lunga e proficua. I protocolli di sicurezza, già applicati con successo nel 2020, sono pronti per garantire vacanze serene ai nostri clienti. Giugno sarà ancora un mese difficile, anche perché mancano i gruppi e gli stranieri, ma mi auguro uno snellimento delle restrizioni in corso di stagione e, di conseguenza, una forte ripresa delle prenotazioni. Il settore deve assolutamente ripartire, siamo già in forte ritardo ma possiamo ancora sperare in una stagione moderatamente soddisfacente”.

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