Cosa resta di Chianciano

Non rimane molto nella mente dopo Chianciano. Salvo che le associazioni di categoria ritrovandosi nello stesso luogo hanno rinsaldato un certo tipo di azione comune. Anche se qualcuno non compare nelle dichiarazioni di gruppo il pensiero globale non pare in discussione.

Pensiamo  che nessuno abbia scommesso sul successo totale della Stati Generali del Turismo. In un contesto di questo tipo quello che definiamo solitamente mercato ha risposto bene, spiegando (per voce dei presidenti delle associazioni) le necessità e la richiesta di dialogo al Governo Meloni. L’ascolto e il dialogo vengono forse prima dei rimborsi dimenticati in qualche piega burocratica. A Chianciano non si è visto l’ex ministro del Turismo Massimo Garavaglia che ha spinto per realizzare questo evento (quando il Governo Draghi era in carica) e neppure il neo ministro Daniela Santanchè. Quest’ultima ha rimandato la prima uscita ufficiale in attesa di prendere possesso del Ministero. Così su Chianciano è sceso il sipario senza entusiasmi, con qualche faccia perplessa e la certezza che tra associazioni e politica sarà necessario ripartire dall’inizio. Determinati e pazienti.

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