Crociere nel Mar Baltico, passeggeri raddoppiati a Tallinn e Riga

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha portato le compagnie di crociera che normalmente operavano in quest’ultimo Paese a stravolgere i propri programmi, dirottando tutti gli itinerari nei Paesi baltici.

Ecco dunque che, esaminando solo i dati derivanti dal mercato britannico, in base a un’analisi condotta dal portale di crociere di lusso Panache Cruises, la Russia ha perso lo scorso anno qualcosa come 100 milioni di sterline da questo segmento, a tutto vantaggio dei porti dell’Europa orientale, come quelli lettoni ed estoni.

Eliminato lo scalo a San Pietroburgo
Per quanto riguarda, infatti, le crociere nel Mar Baltico, lo scalo a San Pietroburgo è stato eliminato e sostituito da scali notturni in numerosi porti, con Tallinn in Estonia e Riga in Lettonia ai primi posti. Prima della pandemia erano circa 650mila i crocieristi che visitavano Tallinn ogni anno, con un numero simile che si fermava anche a Riga. Gli esperti hanno stimato che stavano spendendo circa 50 milioni di sterline in ciascun Paese. Tuttavia negli ultimi 12 mesi Panache Cruises ritiene che questi numeri siano raddoppiati a 1,3 milioni circa, con una spesa in ciascuna destinazione stimata in circa 100 milioni di sterline solo da parte dei passeggeri delle navi da crociera.

Feedback positivi
Una tendenza che, secondo gli esperti, potrebbe durare a lungo poiché gli operatori di navi da crociera riportano feedback estremamente positivi dai loro clienti sulle nuove destinazioni.

“Anche dopo la fine della guerra - conclude la nota di Panache Cruises - potrebbero volerci molti anni prima che San Pietroburgo si riprenda in termini di entrate turistiche perse”.

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