Lettera aperta dei 300 dipendenti di Columbus (1)

Pubblichiamo uno stralcio della lettera aperta inviata in redazione dai dipendenti di Columbus, il t.o. del Gruppo Ventaglio coinvolto nel fallimento. "300 dipendenti a fronte delle migliaia di grosse aziende - si legge nel documento -, sono un numero irrisorio, ma per il settore turismo si tratta comunque di un numero notevole di persone non facilmente riciclabili in altre realtà, e che nel loro campo non troveranno spazi, essendo il turismo uno dei settori che maggiormente risente dell'attuale crisi. Ricollocarsi per 300 persone che, per la maggior parte hanno sempre e solo lavorato nel turismo, non sarà facile, così come trovare spazio in realtà lavorative diverse". Numerose le domande che poi si pongono i dipendenti riguardo al fallimento, considerando che "nemmeno l'apporto di Unicredit, che aveva accettato di garantire l'operatività del gruppo (le banche non mettono soldi se non pensano di averne un guadagno), ha avuto peso nella decisione del tribunale. Noi dipendenti ci domandiamo solo a chi gioverà questa situazione. E, soprattutto, perché nessuno ha speso due parole per ricordare che 300 persone stanno perdendo il loro posto di lavoro". - Segue -

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