Un'altra stagione in trincea per i tour operator

L'anno più lungo delle ultime stagioni del turismo è finalmente alle spalle. Ma anche se il 2011, con tutta la sua densità di avvenimenti, è ormai archiviato, le incognite e i grandi temi che l'hanno attraversato si sono ripresentati intatti a bussare alla porta del 2012. All'Egitto, che qualche segnale di ripresa lo sta anche dando, ma è ancora ben lontano dai fasti di un tempo e, inoltre, è nel pieno della fase elettorale che tiene con il fiato sospeso, si affianca la roccaforte dell'Oceano Indiano, le Maldive, che faticano a vendere. Nel mondo del tour operating, poi, le operazioni di 'integrazione orizzontale' con gli operatori che acquistano i network potrebbero aggiungere un altro tassello destabilizzante negli equilibri di mercato.

L'incognita dell'Egitto
"Con le festività abbiamo finalmente visto un interessante ritorno degli italiani in Mar Rosso, dopo un anno di purgatorio". È Stefano Pompili, direttore commerciale e marketing di Veratour, a lanciare il primo messaggio di speranza al quale si associa il direttore generale di Marevero, Renato Scaffidi: "Sembra quasi di essere tornati a respirare l'aria della cara e vecchia 'normalità'". Guido Ostana direttore commerciale di Settemari, prova a fare due conti per trovare fiducia nei numeri: "Sul Mar Rosso e in particolare Marsa Alam possiamo portare mille pax a settimana e, se le cose continuassero così, torneremmo ad aspettarci uno share sul nostro fatturato del 30 per cento". E così fa Enrico Ducrot, a.d. di Viaggi dell'Elefante: "I primi segnali positivi di quest'anno, nonostante non si parli di grandi numeri, sono comunque di un certo rilievo, se consideriamo l'annata che ci siamo lasciati alle spalle".
   
Massima attenzione
Ma se il Mar Rosso "è un'isola felice", come definisce il responsabile divisione Easy di Alpitour, Sergio Testi, e "gli egiziani che lavorano nel turismo sono persone molto ragionevoli", come precisa l'a.d. di Welltour, Remo Bodrato, la situazione politica del Paese tiene comunque alta l'attenzione degli operatori. Nelle sessioni elettorali si stanno infatti affermando i partiti più conservatori e gli operatori tricolore non danno per scontato un facile dialogo: "Ognuno porta avanti le proprie bandiere, poi quando sei alla guida le dinamiche cambiano - prova a rassicurare il d.g. Hotelplan, Marco Cisini - e non credo che a nessun egiziano sfugga l'importanza fondamentale del turismo". E il vero 'giro di boa' sulla questione egiziana potrà arrivare solo con l'insediamento del nuovo Governo, come afferma il direttore commerciale e marketing di Eden, Angelo E. Cartelli. "Da marzo pensiamo che il Mar Rosso potrebbe tornare alla velocità giusta".

Capitolo long haul
Le Maldive, altra cassaforte del tour operating della Penisola stentano a fare numeri. Non lo nasconde Pompili, che lo definisce "il prodotto che soffre di più, sul quale bisogna scendere troppo di prezzo e compromettere i margini". Per Testi il calo è invece 'fisiologico', considerato che "per il lungo raggio la domanda è la stessa e con la ripresa dei Caraibi soffre conseguentemente l'Oceano Indiano". Sul long haul a tutto tondo, però, le opinioni si dividono. Irene Mungai, responsabile reparto marketing di Phone&Go, descrive le Maldive "come un prodotto con un andamento stabile, mentre Kenya e Zanzibar, con strutture di proprietà, permettono buoni risultati". In casa Naar Aviomar Maurizio Casabianca, direttore commerciale del gruppo, spiega che "si guarda con cautela al lungo raggio sia per l'incertezza del mercato, sia per una questione di calendario". Eppure investire si deve per mantenere vivo il mercato e, come spiega Cisini, "guardare al turismo con elasticità". Il grosso della partita si giocherà, con tutta probabilità, anche quest'anno "nel Mediterraneo, il bacino principale dei grandi numeri", come sottolinea Testi. Per Bodrato "Spagna e Canarie e, in qualche misura, l'Italia con la Sardegna", mentre Mungai conferma "la Grecia, con strutture in 12 isole e una grande varietà di prodotto".

Questione charter
"Ci sono troppi voli, a breve dovremo creare tavoli tecnici per rivedere i volumi di volato e di land". Cartelli lancia il warning sull'intasamento dei cieli da parte delle compagnie charter e invita i colleghi "a creare un rapporto più stretto per evitare di gestire le emergenze e muoversi sempre e solo a cose già accadute". Anche per Scaffidi è necessario aprire un dialogo in quanto "se una macchina viaggia mezza vuota, il t.o. paga comunque un sacco di soldi".

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