Il commento del direttore
Remo Vangelista
I Grandi Viaggi riesce a parare almeno in parte i colpi delle difficoltà economiche del periodo. Il bilancio 2011, passato al vaglio dell'assemblea dei soci, evidenzia un risultato netto in terreno positivo solo per I Grandi Viaggi Spa, mente il Gruppo nel suo complesso chiude in negativo.
I conti de I Grandi Viaggi riflettono le problematiche del settore negli ultimi mesi e il tour operator ha annunciato anche la strategia per fronteggiare la situazione attuale. Prima di tutto, riuscire ad ampliare il target di riferimento e conquistare nuova clientela. Il Gruppo, come si legge nella nota diramata dalla società, "ha investito nel rafforzamento della propria forza vendite e sta attuando azioni di marketing e pubblicitarie ancora più incisive e mirate al raggiungimento di una più ampia fascia di clientela".
Un cambiamento che passerà anche dalla presentazione del prodotto: per la prossima stagione estiva, infatti, il tour operator annuncia la distribuzione di due diversi cataloghi: Igv Club e Villaggi Club Vacanze. Un'operazione studiata "al fine di poter offire una più ampia scelta e un maggior soddisfacimento delle esigenze della clientela".
Per quanto riguarda il Gruppo, il bilancio consolidato segna ricavi per 72,6 milioni di euro, con una flessione del 12,6% rispetto agli 83 milioni dello scorso anno. I ricavi della capogruppo si attestano invece a 65,4 milioni di euro, con un utile d'esercizio a 1,6 milioni. A livello di Gruppo, invece, l'ebitda si mantiene positivo per 4,4 milioni (pur segnando un decremento rispetto ai 6,8 milioni del 2010), mentre l'ebit si attesta a -1,4 milioni (contro un risultato positivo di 1 milione nell'anno precedente). Il risultato netto, sempre a livello di Gruppo, scende a -1,9 milioni (+0,05 milioni nel 2010).
Per contrastare il calo di fatturato che ha coinvolto non solo I Grandi Viaggi ma il comparto turistico nel suo complesso, il tour operator ha utilizzato la leva della riduzione dei costi operativi, diminuiti di 6,2 milioni: le voci di uscita, infatti, sono passate da 58,5 milioni nel 2010 a 52,3 milioni nell'anno appena concluso.
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