Tavola rotondacrociere e adv: i retroscena

Silenzio. Il primo segnale che colpisce. La tavola rotonda tra network e compagnie di crociere parte con il silenziatore. Nei precedenti appuntamenti organizzati dal nostro giornale si è sempre respirata aria di sfida o attesa del pronti via. La situazione di questa estate 2012 porta, invece, nella nostra redazione milanese un misto di apprensione e sfiducia.

Nelle ultime settimane il traffico di clienti in agenzia ha preso finalmente il volo, grazie anche all’arrivo del caldo e al passaggio del ciclone Imu. Nonostante questo, la cappa di negatività si respira in maniera pesante.
Il confronto tra distribuzione e mondo delle crociere arriva in una fase tormentata con prezzi scesi a livelli di un telefonino di media qualità e competizione sfrenata. Anche tra agenzie di viaggi, perché anche l’incentivazione ormai viaggia in ordine sparso. È evidente che qualcosa ha fatto saltare il tappo, probabilmente la potenza della crisi ha colpito un mercato che pensava di essere al coperto.

Così non è stato e ormai gli stessi protagonisti hanno preso coscienza che non si può andare avanti in questo modo. Lo dice Leonardo Massa di Msc che, sino a qualche minuto prima di sedersi al tavolo del dibattito, discuteva con Manuel Schiavuta di Costa Crociere. “Non possiamo andare avanti con queste tariffe - sostiene Massa scuotendo la testa -. Ci stiamo facendo del male”. Dice questo mentre guarda negli occhi Schiavuta e Giuseppe D’Agostino di Royal Caribbean. Cerca solidarietà e appoggio perché i numeri, a livelli di marginalità, non lasciano scampo, per tutti.
Solidarietà che ottiene immediatamente, visto che tutti navigano sullo stesso bacino. Così D’Agostino sostiene: “È chiaro che stiamo lasciando tutti marginalità sul terreno a fronte di una domanda debole”, mentre il direttore vendite di Costa ammette che “viviamo una situazione di mercato molto complessa e anche noi produttori dobbiamo rivedere l’atteggiamento”.

La parola alla distribuzione
Luca Battifora di G40 prova a spingersi oltre e vede una debolezza dell’intero comparto turistico, troppo piegato sul prezzo: “Perché dobbiamo dire che l’abbassamento dello scontrino medio è molto pesante. Oggi siamo di fronte a una vendita isterica per un settore che sino a qualche tempo fa non dava problemi. Diciamo che stiamo vivendo le stesse logiche del comparto dei tour operator”. Giusto per dire che la logica del prezzo vince su tutto e su tutti. “La compressione della tariffa media si è accentuata in questa stagione perché è chiaro che le aziende hanno come primo obiettivo il numero dei passeggeri trasportati”.

Parla invece di competizione violenta Enzo Carella di Uvet-Itn spiegando che prima del tragico evento della Concordia si intuiva già qualche difficoltà del settore: “Non neghiamo che l’eccesso di offerta era già davanti a tutti e ora questo si va a sommare con la corsa al ribasso dei prezzi”.

Considerazioni che i crocieristi non provano neppure a ribattere, mentre un tempo questo avrebbe scatenato discussioni infinite. Neppure quando Maurizio Bosia di Travel Company dice che “le compagnie hanno assorbito la parte peggiore dei tour operator”. Una raffica di esternazioni che non mettono però in ginocchio la discussione. Il tavolo resta vivace e si riprende lasciando spiragli di fiducia. Se è vero che questo è l’unico comparto (stando alle ricerche di mercato) che mostrerà crescite negli anni futuri, bisogna trovare il modo di ripartire, magari con azioni commerciali chiare.

“Non dimentichiamo mai che le crociere sono e saranno sempre un valido alleato della distribuzione”, rimarca Ezio Birondi e Massa e Schiavuta ringraziano con il primo sorriso della giornata. Il manager Msc non si fa pregare due volte per ricordare che se “il 96 per cento delle vendite passa ancora in agenzia di viaggi, dobbiamo trovare il modo di riprendere quota insieme” Magari con modelli di pricing diversi, dice Schiavuta. “Noi abbiamo modificato i prezzi del 2013 e presenteremo solo quattro categorie di vendita. Bisogna semplificare”.

Distanze da ridurre
Ma Giorgio Lotti di Otn ricorda in maniera pacata a tutti i crocieristi presenti che “la distanza tra produzione e distribuzione si sente in questa stagione. Per non parlare poi dell’incertezza del prezzo”. Il solito discorso del prezzo fa sussultare Birondi che sostiene come “compagnie e network sono sulla stessa barca. Bisogna essere presentabili con i clienti, questo dobbiamo risolverlo presto. Non esistono ricette magiche. Prima di tutto dobbiamo riportare i clienti in agenzia”. Perché salvo le folate di inizio e mezza stagione, le giornate tristi di vuoto in agenzia sono in costante aumento.

Così Mauro Ferraresi di Frigerio lancia anche un messaggio che le crociere non possono ignorare: “Forse anche il prodotto merita una riflessione, per capire se funziona ancora proposto in questo modo”. Ma Massimo Caravita di Marsupio sposta il tiro e ammette che “i prezzi stracciati delle crociere in queste settimane hanno riempito i nostri negozi”. Perché tolto Mar Rosso e Tunisia ci resta ben poco. “Comunque sia chiaro dobbiamo trovare il modo di riportare la clientela in agenzia. Questo è il primo passo”. Forse anche l’unico.

twitter @removangelista

IL REPORT COMPLETO DELLA TAVOLA ROTONDA DI TTG SUL GIORNALE IN DISTRIBUZIONE E ONLINE

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