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Europa a due velocità tra i tour operator. I bilanci del primo semestre mettono in evidenza la capacità di mettere a punto strategie flessibili e adatte a tenere il passo con una domanda imprevedibile e sotto pressione per l’effetto crisi.

La solidità del mercato tedesco ha sostenuto, più che altrove, il movimento turistico, e di questo ha beneficiato il tour operating, Tui Germania in primis, che non soltanto ha chiuso in bellezza l’estate, ma sta già incassando le prime soddisfazioni dalle vendite invernali.

L’alta  stagione si conclude con ricavi in aumento del 5 per cento rispetto al periodo estivo 2011, dato reso possibile dall’aumento dei prezzi del 4 per cento e da un incremento dell’1 per cento di clienti. E l’inverno sta prospettando rialzi di fatturato e pax del 9 e del 7 per cento anno su anno.

Oltremanica, la jv Tui Travel, dopo aver chiuso in negativo il terzo trimestre con una perdita di 2 punti percentuali sui ricavi e una flessione dell’utile operativo, ora archivia l’estate con il revenue a +5 per cento, cui ha contribuito un aumento dei prezzi medi del 10 per cento rispetto a un anno prima. Fattore, quest’ultimo, che ha però pesato sul movimento passeggeri, sceso di 4 punti. Mercato privilegiato del gruppo  è quello nordico, a +9 per cento di fatturato, mentre la divisione francese ha rallentato il passo.

E proprio in Francia, il termometro del tour operating fatica a salire di temperatura. È soltanto in virtù di un agosto piuttosto brillante che il settore ha potuto registrare una ripresa in finale di stagione. Ma resta il segno meno davanti al quadrimestre, che ha registrato un calo del 2,9 per cento del fatturato  vendite di pacchetti tutto incluso nel periodo 1 maggio-31 agosto rispetto allo stesso periodo del 2011. Sono gli indicatori del report Ceto, l’associazione dei t.o. francesi, che precisa che il giro d’affari nei 4 mesi ammonta a 1,78 miliardi; in ascesa, anche nell’Hexagone, i prezzi dei pacchetti, a +0,8 per cento.

Intanto, in Gran Bretagna, Thomas Cook cerca lo sprint dopo i segnali di ripresa del quarto trimestre. Il gruppo ha ripreso fiato grazie al last minute, con Turchia, Spagna e Grecia. Dati alla mano, nella prima metà del 2012, Tc ha accusato perdite operative per 26,5 milioni di sterline, contro l’utile di 20 milioni del 2011.

Ferite profonde in Spagna. Al termine dei primi 7 mesi dell’anno, secondo i dati Ine, il bilancio è negativo: il fatturato di t.o. e adv segna un -8,4 per cento. Adv e t.o. sono stati superati da alberghi e vettori, in perdita sì ma non in caduta libera.

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