Nardo Filippetti a tutto campo Esclusiva TTG

Premessa: Nardo Filippetti dice a più riprese “meglio non parlare troppo”. Andrea Ancarani, il responsabile relazioni esterne di Eden, ha lavorato a lungo per spiegare al presidente che è arrivato il momento di uscire allo scoperto e dire qualcosa sullo stato di salute dell'azienda.

Quella che segue è un'intervista con un imprenditore che voleva dire poco e alla fine preso dalla passione racconta tutto, o quasi.

Presidente allora è ancora arrabbiato per le voci che ci sono in giro su Eden?
Ma io lavoro non ho tempo per seguire certe cose.

Non ci credo.
Non racconto storie. A volte qualcuno arriva in ufficio e mi dice che girano voci su di noi. Dicono che andiamo male, siamo in difficoltà. Ma non posso perdermi dietro a questi personaggi. È dall’83 che raccontano balle.

Spieghi meglio.
Quando ho avviato l’azienda, dopo pochi mesi raccontavano che sarei fallito in fretta. Infatti sono ancora al mio posto e agguerrito.

Quindi nessun problema.
Beh questa è un'altra storia. Oggi abbiamo tutti problemi, ma noi ci stiamo dando da fare sia per le vendite sia per la marginalità.

Ammetterà almeno che la vostra redditività nel 2012 è calata sensibilmente.
Sì, certo, non ho problemi a dirlo. Con una fase economica di questo tipo non mi pare strano. Ma il mercato ci ricama sopra. Alcune cose non mi stanno bene.

Tipo?
Lavoriamo in un mondo fatto di improvvisati. Basta così, meglio non dire altro.

Parliamo di numeri. Dopo il calo dei ricavi del 2012 il budget 2013 cosa dice?
Nel 2012 ci siamo fermati a 353 milioni di euro, in calo del 2 per cento rispetto all’anno prima e quest’anno vogliamo migliorare la marginalità. Magari perdendo qualche punto nelle vendite, ma alzando la redditività.

Forse avete rincorso troppo la crescita delle vendite nel 2010-2011?
Non sono pentito di questa scelta. Era importante prendere quote di mercato.

Magari ponendo più attenzione alla redditività.
Abbiamo pensato troppo a vendere. È sfuggita l’attenzione ai costi. Ci è mancato qualcosa, ma quest’anno vogliamo riportare in cassa la marginalità persa nel 2012.

Ora deve correre ai ripari.
Abbiamo attivato la solidarietà e non mi pare un segreto. Non ho licenziato nessuno e non ho chiesto aiuti.

Si riferisce agli istituti di credito?
Non ho bussato alla porta delle banche. Non ho aperto nuove linee di credito. Siamo sempre i soliti e l’azienda resta solida. Ma vorrei dire ancora una cosa importante.

Prego.
Abbiamo sempre 9 milioni di euro di capitale versato e non è stato intaccato dalla crisi. Di cosa stiamo parlando? Le sembra questa un’azienda in crisi?

Però servono segnali positivi al più presto.
Intravvedo una cauta ripresa dopo le elezioni politiche. Se l’Egitto tiene possiamo fare una primavera interessante.

Mentre le Maldive stanno sparendo dalla cartina nazionale.
Diciamo che sono fuori mercato per una larga fetta della clientela italiana. Non vi saranno più 7/8 charter settimanali questo di sicuro.

Peccato perché Maldive voleva dire margine sicuro.
Vero, ma lo troveremo da altre parti. Ho l’obbligo di portare redditività per garantire i miei dipendenti. Non si molla di un centimetro.

Un’ultima domanda.
(Silenzio dall’altra parte del telefono) Non volevo parlare e mi sta tempestando di domande.

Ammetta che aveva voglia di dire qualcosa…
(risata n.d.r.) Sì, perché a volte bisogna farsi sentire.

Sempre convinto di aver accettato la presidenza di Astoi?
Non sono pentito e mi fa piacere guidare i tour operator. Opero su un campo di calcio e gioco facendo la mia parte. Anzi, scriva che non serve parlare e criticare e bisogna sempre mettersi in gioco.

twitter @removangelista

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