Alpitour e la promessa:"Ritorniamo leader"

"Vogliamo riacquistare in maniera decisa la leadership di mercato".

Pier Ezhaya, dopo tre mesi nella nuova veste di direttore commerciale del Gruppo, ribadisce con forza quello che intende essere il ruolo di Alpitour nel corso del 2013 e l'autorità che deve tornare a esercitare il primo operatore tricolore su tutta l'industria del turismo italiano.

"Essere leader vuol dire anche essere i primi a fare delle scelte - prosegue Ezhaya -: vogliamo che il mercato ci segua e vogliamo scegliere ed essere scelti, andando oltre la semplicistica logica di venditori e distributori".

Le affermazioni del manager partono però da più lontano. Non solo dal piano di riorganizzazione annunciato negli scorsi mesi, che ha visto le prime azioni concrete scaldare i motori nella fase attuale, in attesa della lunga gara estiva. La riflessione, fatta da tutto il management Alpitour arriva dalla conta dei danni 2012, definito dal direttore della divisione Easy e a.d. di Neos, Carlo Stradiotti, "assolutamente problematico, con una crescita della disintermediazione che ha messo in difficoltà tutto il comparto".

Lo stesso Stradiotti si fa carico di ammettere: "Non abbiamo mantenuto le promesse. È una lezione che abbiamo appreso e che portiamo a casa con grande umiltà". E quindi proprio in chiusura dell'anno problematico, i vertici di Alpitour hanno deciso di tornare alle origini, alla distribuzione, svolgendo "un grande lavoro di ascolto con le agenzie", come ribadiscono a più riprese i manager del Gruppo. "Abbiamo compreso che c'erano importanti temi da risolvere - osserva Ezhaya - e che il mercato attendeva che fosse Alpitour a porvi rimedio".

Poche e ben definite le parole d'ordine da seguire, che sono state anche alla base del nuovo piano d'azione di Alpitour: precisione e pulizia in materia di brand ed estrema trasparenza con il mercato, le agenzie e quindi il cliente finale.

Il pricing è con tutta probabilità la prima logica conseguenza di questa presa di posizione. "Un prezzo più trasparente e per certi versi più etico è stata una richiesta specifica delle agenzie - rincara Ezhaya -, così come una maggiore distinzione fra i marchi. Ne abbiamo scelti cinque, Alpitour, che nelle ultime stagioni ha perso troppo smalto, Karambola, Villaggi Bravo, Francorosso e Viaggidea".

Fuel, fluttuazioni monetarie e flessibilità di prodotto sono altri tre elementi sui quali si è scelto di lavorare, "anche a costo di sacrificare qualcosa", sottolinea Stradiotti che ricorda: "È vero che abbiamo perso quote di mercato", per cedere la conclusione a Ezhaya: "Abbiamo un grande senso di responsabilità e abbiamo intrapreso forti decisioni. Ogni business plan, sulla carta, nasce vincente. Poi toccherà al mercato decretare se abbiamo torto o ragione".

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