Alpitour con le agenzie"Combattere il sottodata"

Dieci città da Trieste a Bari per ascoltare, spiegare e provare a rilanciare. Alpitour ci prova in tutti i modi per dare una scrollata a questo mercato sonnolento e timoroso.

Lo fa alla vecchia maniera nella speranza che le agenzie di viaggi si ricordino chi un tempo dominava sui banconi. Altre stagioni, ma il direttore commerciale del gruppo Pier Ezhaya (nella foto), tornato nella sede torinese, prova a spiegare i risultati e le sensazioni raccolte. Soprattutto queste ultime faranno la differenza nei prossimi mesi, perché i dettaglianti annusano l’aria e poi si schierano.

“Durante quest tour per l’Italia abbiamo visto oltre mille agenzie di viaggi e siamo certi che sia passato a tutti il concetto del cambiamento – dice Ezhaya –. Sono state fatte scelte coraggiose su tanti fronti, dopo alcune stagioni contraddistinte da un certo immobilismo. Insomma ci siamo e vogliamo ribadire la nostra leadership”.

Ma un grande tema ha dominato nelle varie città. Inutile nascondere che le adv stanno combattendo con il sottodata. Difficile da arginare e pericoloso per i mesi caldi.

“Ci chiedono un antidoto al sottodata e vogliono azioni per far tornare la gente in negozio. Insieme a Bruna Gallo e Andrea Gilardi abbiamo sentito su tante piazze richieste simili. Vogliamo mostrare che le cose stanno cambiando e Alpitour ascolta le adv, ma sappiamo bene che nessuno ci regalerà niente”.

Intanto tra pochi giorni partirà una campagna web che raggiungerà due milioni di persone “che potranno usufruire di un buono sconto codificato da presentare nelle agenzie di viaggi. Una formula nuova, vedremo l’impatto sul cliente finale”.

Ezhaya appare fiducioso malgrado il mercato, che dopo un inizio 2013 soddisfacente pare tirare il fiato. “Alla fine credo che usciremo dal tunnel. Abbiamo fatto qualche manovra da leader con nuovi format di prodotto anche più coraggiosi. Sappiamo che viviamo un momento complicato. Forse in questa fase sta soffrendo di più il mercato del Nord Italia rispetto al Sud. Per questa area pensiamo di mettere in piedi un’operazione charter di ampio respiro con voli su numerosi aeroporti. Ora sappiamo che bisogna evitare di drogare i volumi, ma concentrare gli sforzi sulla reddittività dei prodotti e fare una vendita sana”.

Uno sforzo che dovrebbe coinvolgere tutti gli attori del settore perché i dettaglianti da alcune stagioni sono sottoposti a raffiche di vendite sottocosto . Una pratica che ha coinvolto e coinvolge una larga fetta del mondo dei tour operator. “Forse nelle ultime stagioni la produzione ha disorientato la distribuzione, ma l’agenzia di viaggi deve diventare un bravo sommellier capace di fare scegliere il vino giusto al prezzo giusto”.  I t.o. dovranno invece eliminare dalla lista alcune “etichette” discutibili. Ma a forza di battere il naso tanti operatori stanno portando in tavola un prodotto vendibile.

Twitter @removangelista

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