Lo shopping di Sergnese"Puntiamo ad altri t.o."

Giuseppe Sergnese si gode qualche giorno di popolarità. Dopo aver messo le mani sul network Liberi Tutti adesso pensa ad altri colpi di mercato.  

Tutto questo tra tour operator in affanno e compagnie charter che sembrano aver perso le giuste coordinate. Il presidente di Value Holding (che controlla i t.o. Marevero e Ariaviaggi) nell’intervista con TTG Italia rimanda al mittente alcune critiche e spiega il possibile sviluppo dei network.

Tempi lunghi per l’acquisizione di Liberi Tutti. Pensavamo fosse saltato tutto.
Abbiamo dovuto risolvere alcuni problemi di ordine tecnico, ma la volontà di chiudere è rimasta intatta. Forse siamo andati per le lunghe ma ora sono contento, la distribuzione mi affascina.

Dopo i tour operator adesso arriva la fase di amore per le adv?
Guardi che in questo momento la distribuzione è più forte della produzione.

Diciamo che in questa fase può fare comodo avere un network capace di generare flussi di cassa.
È innegabile che le agenzie Liberi Tutti sono una bella azienda e ben gestita. Poi genera cassa, vero. Non risolve il problema della gestione del credito in generale ma accorcia certe sofferenze.

A proposito di sofferenze. Quella storia della chiusura del Lord Nelson a Minorca pesa ancora?
Quella struttura vantava ancora crediti dalla vecchia gestione di Marevero. Noi abbiamo cercato di rinegoziare tutto al meglio poi i proprietari si sono irrigiditi e la trattativa è saltata. Ma su Minorca oggi facciamo più occupazione dell’anno scorso.

Va bene presidente ma stiamo parlando di numeri piccoli.
Vero ma è un segnale positivo. Mi lasci la soddisfazione.

A proposito di numeri. I 25 milioni di euro di ricavi con i t.o. Marevero e Aria si allontanano sempre più?
Lavoriamo su un mercato altalenante. Oggi posso dire che se il mar Rosso non fa scherzi possiamo superare i 20 milioni di ricavi, ma con qualche indicatore positivo sul fronte della marginalità.

Vi criticano perché non avete prodotto da immettere in agenzia.
Meglio fare un fatturato sano che andare alla ricerca delle vendite e basta. Non ho mai parlato di grandi numeri perché siamo un gruppo con 5 strutture sul Mar Rosso, 2 in Spagna e prodotto su Zanzibar, Kenya e Messico. Oggi siamo bilanciati.

Ma i tagli sul fronte dei promotori si fanno sentire?
La riduzione del personale ha portato critiche alla nostra politica, ma i risultati arrivano. Siamo dimensionati alla nostra produzione e non sprechiamo denaro. Ho ridotto i costi del 50 per cento e sento critiche su Marevero.

Anche per questo ha cercato un piccolo network amico?
Ma no, il mercato chiacchera sempre troppo senza sapere bene come stanno le cose. Intanto Liberi Tutti crescerà ancora perché stiamo valutando nuovi sistemi di affiliazione.

Però sul mar Rosso siete usciti con prezzi stracciati. I buoni propositi di inizio anno dove sono finiti?
Le condizioni sulla meta sono cambiate per tutti. Possiamo vendere a certi livelli perché abbiamo rinegoziato i costi con gli imprenditori egiziani. Si parla spesso di noi malgrado la nostra dimensione. A volte troppo.

Comunque anche voi fate annunci di nuove acquisizioni. Se uno stuzzica poi…
Siamo fuori dal coro e a volte paghiamo questa situazione. Però andiamo avanti per la nostra strada anche se non piace a tutti. E le occasioni ci sono e lo diciamo con trasparenza.

Altre acquisizioni prima di fine anno?
Se tutto va liscio si potrebbe chiudere in autunno con un altro operatore capace di dare forza alla nostra area produzione.

Magari con un occhio anche verso altre aree?
Diciamo che si tratta di un t.o. con mete tradizionali e un braccio nel Mare Italia.

Senza dimenticare quel mondo charter che lei conosce bene?
Il modello charter tradizionale è finito, troppo rigido.

Quindi?
Penso a una virtual airline che mi permetta una costruzione dinamica del servizio. Qualcosa che funziona già fuori Italia.

Niente a che vedere con le nostre compagnie?
Lasciamo perdere. Il modello non si regge più.

twitter @removangelista

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