Alpitour ribatte alla crisi Gallo: "Stiamo ripartendo"

"Non siamo ancora usciti dal tunnel della crisi, ma in queste settimane stiamo rialzando la testa".

Bruna Gallo, direttore vendite di Alpitour, getta una manciata di ottimismo su un mercato che continua a vedere nero in ogni angolo. "Qualcosa si muove e, dopo un inizio di primavera molto sottotono, stiamo finalmente registrando indicatori positivi – dice Gallo –. La clientela sembra sempre più indirizzata verso la vacanza in villaggio. Le politiche commerciali da qualche tempo iniziano a portare risultati, anche se ci rendiamo conto che abbiamo ancora molto da fare per riprendere in mano le redini del mercato".

La sensazione che Alpitour provi a reagire appare forte. Mesi invernali e di inizio primavera molto difficili, con tutto il comparto in attesa di una qualche mossa del leader. Ormai sono finiti i tempi di Alpi che programmava la stagione e tutti gli altri dietro per sfruttare la scia.

Adesso l'azienda guidata da Gabriele Burgio deve battersi su ogni singolo segmento di mercato, per evitare che i piccoli e medi t.o. mangino ancora quote di mercato.

"La situazione in Egitto non fa bene a nessuno e siamo pronti a muovere la macchina in caso di necessità – sostiene il direttore vendite –. I ricavi stanno arrivando ovviamente dalle mete del Mediterraneo, con un buon pacchetto di vendite provenienti dalla Grecia. Chiaro che su quest'ultima destinazione partiamo da un 2012 a dir poco difficile".

Sulla questione del prezzo medio, che qualcuno vede al rialzo, Gallo scuote la testa: "Non mi sembra vi sia in atto una ripresa del prezzo medio. È inutile nascondere che manca coerenza nel nostro comparto e alcuni tour operator prima si lamentano e poi mettono fuori certi prezzi…".

Alpitour da inizio stagione sta lavorando anche sul fronte della distribuzione, per riprendere quota nei conti e nella simpatia delle adv.  Ma la strada sempre ancora lunga, perché bisogna convivere con una congiuntura economica negativa.

"Sappiamo bene che il rapporto tra la produzione e la distribuzione è ancora il tassello decisivo per portare la lancetta dal negativo al positivo. Detto questo, però, è innegabile che vi sia sempre molta attesa per le mosse di Alpitour, ma non possiamo risolvere tutte le situazioni. Ci stiamo provando e la ripresa in atto mostra che abbiamo fatto qualcosa di buono. Sentiamo la responsabilità, ma non abbiamo la bacchetta magica. Senza una ripresa economica strutturale sarà difficile tornare a certi risultati. Per tutti".

Intanto da più fronti arrivano segnali di forte riduzione dei punti vendita su tutto il territorio. La crisi economica citata da Bruna Gallo non ha di certo risparmiato il settore e, da inizio anno, le serrande si abbassano in maniera definitiva. "Una diminuzione dei punti vendita è inevitabile – conclude Gallo –. I network lo dicono da tempo, ma sarà bene che anche noi tour operator diamo il via a una campagna di scelta. Tra non molto sarà probabilmente possibile lavorare con poco più di 5mila punti vendita. Non è un male, anzi. La qualità della vendita potrà solo guadagnare dal calo delle adv in Italia".

Twitter @removangelista

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