Scommessa Oman per i tour operator italiani

C’è chi lo vende da anni e ora potenzia la programmazione e chi l’ha inserito a catalogo come new entry solo recentemente: l’Oman può a ben diritto essere inclusa nell’elenco delle destinazioni su cui puntare.

Tutti lo vogliono, i turisti lo chiedono, gli operatori ci investono: le compagnie aeree aprono voli per il Nord e il Sud del Paese, le grandi catene alberghiere annunciano nuove strutture di lusso, i t.o. stampano cataloghi monografici. Lo stesso governo omanita è impegnato a fondo in un piano di rilancio che prevede grossi investimenti non solo nel miglioramento delle infrastrutture, ma anche nella comunicazione e promozione turistica del Paese.

“Il Sultanato investe moltissimo nel turismo - conferma Graziano Binaghi, direttore operativo di Turbanitalia -: sta dedicando un’attenzione particolare allo sviluppo dell’area del Dhofar e di Salalah, dove l’ ampliamento dei servizi aerei si affianca agli investimenti in termini di nuovi alberghi e infrastrutture”.

Sicuro, ben collegato all’Italia, vendibile come destinazione secca o in combinato: i punti a favore dell’Oman sono molti, soprattutto in un periodo in cui l’instabilità del Nord Africa fa scalpitare gli operatori alla ricerca di alternative da proporre ai clienti. Non a caso, sottolinea Paola Zuffellato, product manager di Hotelplan, “l’Oman era già in crescita, ora forse beneficerà del fatto che la Siria è fuori dalla programmazione turistica”. Un aspetto che va ad aggiungersi a molti altri: “Il maggior plus è il Paese stesso - commenta Luisa Cavalli, direttore commerciale di Atitur by Egocentro -: un viaggio in Oman è un’immersione nella natura, con una cultura millenaria, gente ospitale e fiera delle proprie tradizioni, atmosfera rilassata, sapori e colori dell’Africa”.

Gli itinerari proposti dai t.o. sulla destinazione iniziano a diversificarsi: in casa Hotelplan, per esempio, “abbiamo una programmazione ricca, con una serie di soluzioni in base al tempo a disposizione, al budget e agli interessi - puntualizza la product manager, Paola Zuffellato -: non è solo una vacanza balneare, il mare è molto bello, ma di solito si abbina un tour all’interno”.

I Viaggi dell’Elefante, presenza storica in Oman, sta ampliando la programmazione: “Abbiamo investito nella penisola del Musandam - spiega l’a.d. Enrico Ducrot - soprattutto con le crociere in dhow, la barca tradizionale: è un prodotto simile al caicco in Turchia, adatto a una tipologia di turisti sportivi”.

Questo è un altro vantaggio dell’Oman: “Sostituisce bene Egitto, Libia e Siria, è perfetto per chi ama il deserto e offre scenari molto suggestivi”, aggiunge Maurizio Levi, titolare de I Viaggi di Levi. Concorda Mariangela Candiani, direttore prodotto e operativo di Gastaldi 1860: “I clienti chiedono soprattutto tour che permettano di vedere il Paese in tutte le sue sfaccettature, dalla millenaria Muscat, la capitale, al deserto con le dune dorate, i forti arroccati, i palmeti e le splendide spiagge”.

Modi diversi di vivere la destinazione, ma con un comune denominatore: il target medio-alto. “È una destinazione di fascia alta, un po’ cara”, sintetizza Ducrot. Ma Antonio D’Errico, responsabile prodotto di Mistral, suggerisce: “Si presta ottimamente anche ai viaggi di nozze”.

Nel panorama degli operatori della Penisola, la proporzione tra chi vende l’Oman secco o in abbinamento a Dubai, Abu Dhabi e Maldive è più o meno del 50 per cento. Come spiega il direttore operativo di Turbanitalia, Graziano Binaghi, “riceviamo entrambe le richieste: il nostro combinato più originale è senz’altro quello con l’estensione a Istanbul, che consente di addolcire gli operativi notturni di Turkish Airlines”. Atitur lo propone in combinato anche con Zanzibar, mentre Originaltour, che ha un proprio ufficio a Muscat, ha un ventaglio di itinerari che spazia “dai soggiorni mare - elenca il general manager Loredana Arcangeli - ai tour di gruppo e individuali, agli itinerari a tema come diving, trekking, fotografia”.

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