Vueling, easyJet e Ryanair: confronto sulle low cost

Low cost e compagnie tradizionali portatori di due modelli di business inconciliabili? Ad affrontare il tema sono gli stessi manager di Ryanair, easyJet e Vueling nel Travel Technology Day organizzato da Amadeus al TTG di Rimini.

"Per parecchio tempo - sostiene il sales & marketing manager per il mercato Italia John Alborante - c'è stata una netta distinzione tra le legacy e no frills. Oggi invece che molte compagnie medio raggio hanno dovuto purtroppo ridimensionarsi e tagliare i costi questo divario è diminuito e continuerà a diminuire".

Si scosta da Alborante il direttore per l'Italia di easyJet Frances Ousley. "Non parlerei - dice - di convergenza di modelli. Credo che il nuovo modello introdotto da compagnie come easyJet abbia talmente rivoluzionato il modo di viaggiare da mettere in crisi quello tradizionale". Un fenomeno ormai avviato che secondo la manager è destinato a proseguire e a provocare nuovi effetti sul mercato: "Ci saranno compagnie - sostiene - che non ce la faranno".

Punta l'attenzione sui cambiamenti veloci avvenuti nel comparto aereo il responsabile del mercato italiano di Vueling, Massimo di Perna: "Negli anni 80 le compagnie low cost non potevano volare dagli aeroporti principali, non potevano volare in connessione, fare accordi di code-share o avviare programmi di frequent flyer". Barriere ormai superate e che hanno ormai portato le no frills a offrire "servizi da full service".

Amina D'Addario

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