Ancillary Revenue I segreti delle compagnie

Sono loro l'arma segreta per chiudere i conti in attivo. Le ancillary revenue, il fenomeno che ormai da anni sta guadagnando terreno nelle strategie delle compagnie per far quadrare i conti, continuano a macinare numeri. E il loro peso sul mercato non solo non accenna a diminuire, ma continua a crescere.

A fare i conti, questa volta, ci pensa IdeaWorks insieme a CarTrawler: le due società hanno tirato le somme dei ricavi di 180 compagnie aeree mondiali, focalizzandosi proprio sui ricavi ancillari.

Risultato: le ancillary crescono ancora. La previsione è infatti di 49,9 miliardi di dollari entro la fine dell'anno, con un +17,2 per cento rispetto allo scorso anno.

Significato l'aumento dello share sui ricavi totali: se nel 2010 le ancillary pesavano per il 4,8 per cento, nel 2014 arriveranno al 6,7 per cento, proseguendo la serie positiva degli ultimi 5 anni.

Ma il dato più interessante emerge dallo scorporo delle compagnie in 4 categorie: le compagnie tradizionali, le major statunitensi, le low cost e i cosiddetti 'campioni delle ancillary revenue'. Lo studio isola infatti un gruppo di vettori (come Pegasus e WizzAir) che puntano tutto, o quasi, sui ricavi ancillary e che vengono distinte dalle low cost propriamente dette (un nome su tutti, Norwegian).

Dalle cifre emerge che per le compagnie tradizionali il peso delle ancillary passa dal 3,1 per cento del 2013 al 3,6 per cento del 2014; per le major Usa resta stabile al 9,9 per cento; per le low cost passa dal 10,5 al 12,1 percento e per i 'campioni' sale dal 21,6 al 23,6 per cento.

In valore assoluto, le tradizionali detengono ancora la quota di maggioranza, con 17,5 miliardi di ricavi ancillari; le  major Usa arrivano a 15,4 miliarid, le low cost a 7,7 miliardi e i 'campioni' a 9,3 miliardi.

Differenze emergono anche dal confronto geografico delle compagnie con business model classico: se per le major a stelle e strisce la quota principale delle ancillary (il 55 per cento) arriva dalla vendita di miglia dei programmi frequent flyer a compagnie partner, fuori dagli Usa la quota si ferma a 10 per cento; vincono, invece, le offerte a la carte, con il 30 per cento.

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