Cala il prezzo del petrolio: impatto ridotto sui conti delle compagnie

È ai minimi storici dal 2008, ma nonostante questo il calo del costo del petrolio non incide ancora sui prezzi dei biglietti. Per lo meno non su quelli delle major europee.

Per i prossimi mesi, il trasporto aereo del Vecchio Continente potrebbe non vedere conseguenze tangibili della contrazione del prezzo del fuel. Che, sebbene sia arrivato a sfiorare quota 50 dollari al barile, non dovrebbe andare a incidere sui conti dei vettori.

Lo ha considerato anche il ceo e d.g. della Iata Tony Tyler, commentando i dati relativi al mese di novembre 2014, che il calo del fuel porta con sé benefici ancora ridotti per i consumatori. E la conferma arriva anche da alcuni player.

Secondo quanto riporta il portale Travelmole, major come British Airways non intendono ritoccare il prezzo del supplemento carburante, né tantomeno abbassare i costi dei biglietti. Le politiche di fuel hedging, infatti, non consentirebbero ai vettori di trarre beneficio economico da un eventuale abbassamento dei prezzi.

Emirates, invece, dichiara di monitorare costantemente l'andamento del costo del greggio e adeguare di conseguenza la fuel surcharge. Una scelta effettuata anche da Qatar Airways, che non ha però indicato con precisione a quanto ammonta la riduzione applicata. Diversamente da quanto ha scelto di fare Virgin Atlantic, che ha abbassato di 10£ a dicembre il costo del supplemento.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana