Il coro dei ‘no’ da tutta la distribuzione: “Uniamoci contro Lufthansa”

Tutti dalla parte di Patanè. Dopo l’annuncio del presidente di Uvet di non voler vendere più i biglietti Lufthansa, la distribuzione turistica italiana si schiera compatta al suo fianco. E chiama a raccolta i colleghi per combattere la battaglia contro le misure comunicate nei giorni scorsi dalla compagnia tedesca.

La fee da 16 euro sulle prenotazioni via gds e il taglio delle commissioni dall’1 allo 0,1 stanno scatenando le reazioni di tutto il comparto. Che, ora, manifesta la propria solidarietà commentando la news pubblicata ieri da TTG Italia “Chapeau!” è il sintetico commetto di Claudio Cristofaro; Edy Portello, invece, esulta: “Finalmente qualcuno che non si inchina”. E ai vari “condivisione assoluta” (postato da Alessandra Masserdotti) e “sottoscrivo in pieno” (da Flylab) si uniscono anche richiami all’unità della categoria: “Spero si crei un movimento coordinato e compatto del nostro settore” esorta Marcello Pallone. Fa eco Alberto Pavan: “Vogliamo finalmente cercare di ottenere qualcosa? Uniamoci realmente al coro!”. Dalla pagina Fb di TTG Italia, anche Marino Doveri richiama: “È ora di fare fronte comune”. E se non basta, c’è anche l’account Fiorella Ladisa Lamor Viaggi che sottolinea: “Sono se ci facciamo rispettare possiamo andare avanti”.

Pietro Cantone, con una presa di posizione come quella di Patanè “qualcosa può cambiare. E cambierà”. Leggendo i commenti emerge come anche i viaggiatori abbiamo compreso le ragioni delle agenzie: “La cosa che mi ha sorpreso - riporta Giancarlo De Leo - è ascoltare alcuni miei passeggeri che condividono la nostra battaglia”.

Sempre dal fronte della distribuzione, la proposta di Uvet incassa anche l’applauso di Corrado Lupo, ceo del network Nuovevacanze, che prende carta e penna per scrivere a TTG Italia e sottolineare: “Sposiamo in pieno la linea di Luca Patanè nei confronti di Lufthansa”. E la rete adotta la stessa politica: “Non possiamo quindi che consigliare alle nostre agenzie di dirottare il traffico verso altri vettori”. Una mossa che vuole anche scongiurare il pericolo che altre compagnie seguano l’esempio. “Non vorremmo mai che ci siano altre compagnie pronte a seguire questo caso unico al mondo”, aggiunge Lupo.

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