Lo Presti, Fiumicino: "Se Alitalia lascia, non resteranno solo le low cost"

"Se Alitalia abbandonasse Fiumicino, non rimarrebbero solo le low cost. La domanda c'è e se qualcuno non la vuole cogliere, o non è capace di coglierla, la prenderà qualcun altro".

Parola dell'a.d. di Aeroporti di Roma Lorenzo Lo Presti, che davanti alla Commissione Trasporti della Camera ha ribattuto in questi termini alla minaccia dell'ex compagnia di bandiera di abbondare lo scalo se la società di gestione "continuerà a puntare su low cost e servizi mediocri".

Una visione smentita, secondo Lo Presti, dai numerosi investimenti realizzati proprio dalle compagnie tradizionali. "Negli ultimi due anni Emirates ha aumentato numero di voli e passeggeri, Cathay Pacific ha aumentato passeggeri e dimensione aerei". E così hanno fatto, ha insistito il top manager, molte legacy arrivate a Fiumicino.

Per l'a.d. inoltre va anche modificata la visione della presenza del low fare nello scalo. "Certamente c'è il prodotto che viene chiamato low cost, ma oggi su un aereo low cost il 25 per cento dei passeggeri si muove per lavoro, chiede il posto assegnato, il secondo bagaglio a bordo e acquista un biglietto in agenzia. Tutte cose che non si potevano fare fino a due anni fa".

In definitiva, quello offerto dalle no frills è "un prodotto che risponde a una domanda precisa del mercato e verso il quale - ha aggiunto Lo Presti - stanno andando anche altre compagnie tradizionali, da Lufthansa a Air France".

Amina D'Addario

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