Megabus e FlixbusLa rivoluzione dei viaggi in pullman

Prima gli scozzesi, poi i tedeschi. È il segmento dei servizi di trasporto in bus la nuova frontiera degli investimenti stranieri nel mercato dei viaggi italiano.

L'estate è stato contrassegnata dallo sbarco nel Belpaese di due nuovi player internazionali. Due modelli di business differenti, un obiettivo comune: dare uno scossone al comparto. La prima in ordine di tempo è stato la scozzese Megabus.com, che in Italia ha investito 11 milioni di euro con 23 pullman che effettuano 24 servizi giornalieri, 7 giorni su 7, e collegano al momento 13 città italiane. Il modello è low cost, con biglietti da 1 a 15 euro venduti attraverso il sito internet.

"In Italia - spiega Andrew Levy, group legal director di Stagecoach Group - vogliamo contribuire allo sviluppo di un network integrato che permetta di viaggiare a nuove tipologie di clientela che altrimenti non avrebbero la possibilità di farlo". Il riscontro è stata immediato: 30mila i biglietti staccati nella prima settimana di attività, la migliore performance a livello europeo per Megabus.com, già operativa in Gran Bretagna, Francia, Belgio, Olanda, Spagna, Stati Uniti e Canada.

L'approccio tariffario "prima prenoti, meno spendi" è lo stesso adottato anche dalla tedesca FlixBus, che a metà luglio ha aperto la prima tratta nazionale italiana, la Milano-Venezia. Diverso è, però, il modello di business, basato su partnership con le aziende di trasporto italiane: "Da una parte c'è FlixBus, che si occupa della pianificazione delle linee, del marketing e del servizio pre e post vendita. Dall'altra - spiega Andrea Incondi, general manager di FlixBus Italia - ci sono i partner italiani, che si occupano del servizio operativo con mezzi di nuova generazione". L'obiettivo, annuncia il manager, è "arrivare entro la fine dell'anno ad avere 50 città italiane collegate con più di 1000 collegamenti al giorno".

La tedesca dice di guardare con interesse alla distribuzione organizzata (in Germania sono già 3mila le adv partner) e punta a sviluppare le vendite anche attraverso il canale agenziale. Un fermento, quello che sta interessando il settore autobus, che per le organizzazioni di categoria non può che fare bene a tutti i player. "Oggi viaggiano in autobus 10 milioni di persone all'anno, ma il potenziale del mercato è molto più ampio", analizza Nicola Biscotti, presidente di Anav, l'Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori. "L'obiettivo - dice Biscotti - è fare del sistema bus un sistema vincente, ma soprattutto consolidato. Per questo, guardiamo con favore all'ingresso di nuovi player, non in un'ottica di divisione del mercato, ma come possibilità per apportare nuova linfa che incrementi il volume dei passeggeri e la qualità del servizio".

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