Il club dei miliardari

Cifre così non si vedevano da molto tempo nel trasporto aereo e forse rappresentano un segnale che qualcosa è cambiato. Di certo c’è che è nato un piccolo club dei miliardari.

In questo clan virtuale sono entrati in questi giorni American Airlines, Ryanair e Emirates. Tre realtà completamente diverse tra loro (anzi, anche contrapposte, considerando tutta la diatriba in corso tra major Usa e vettori del Golfo), ma accomunate da una realtà non indifferente: sono tutti riusciti a superare il muro del suono del miliardo di dollari di utili nell’ultimo periodo di riferimento.

Il la è stato dato la scorsa settimana dalla compagnia Usa, capace di una trimestrale con profitti pari a 1,9 miliardi e una marginalità monstre del 17,7 per cento.

Pochi giorni e lunedì arriva la risposta da oltreoceano, con la compagnia di Michael O’Leary che, grazie anche a una crescita anno su anno del 37 per cento, sale a 1.088 milioni di euro di utile.

Infine ieri la compagnia del Golfo, protagonista in Italia del lancio del nuovo collegamento su Bologna: primo semestre con balzo del 65 per cento e traguardo del miliardo netto, nonostante, hanno spiegato dalla compagnia, l’impatto del rafforzamento del dollaro.

Come ogni club dei miliardari che si rispetti, la selezione per essere ammessi è particolarmente severa. Tutto il settore spera comunque in nuove candidature.

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