Se un italianoe un francese salgono su un aereo Volotea…

Un italiano e un francese salgono su un aereo Volotea. Sconosciuti l’uno all’altro, procedono verso il posto assegnato e si trovano seduti vicini...Si guardano, si salutano e, chiacchierando tra loro, scoprono alcune differenze.

Se fosse una barzelletta, il racconto potrebbe cominciare così. Ma non lo è: il mercato italiano e quello francese per Volotea hanno davvero delle sostanziali diversità. Che vanno studiate, attentamente, per poter trarre la maggiore redditività possibile: “Entrambi i mercati ricoprono un 45 per cento di share ciascuno nel nostro business – spiega Valeria Rebasti, country manager Italia del vettore -. Sul mercato italiano bisogna lavorare attentamente sul prezzo, perché gli italiani sono molto più sensibili sul fattore prezzo”.

Il mercato francese, per contro, genera maggiore redditività, a parità di volumi di traffico. E se, in media, i nostri connazionali prenotano con un anticipo di 99 giorni, i cugini d’oltralpe aumentano la quota a 145 giorni.

Canali di booking
Un fattore in comune, però, c’è: la maggior parte della clientela su entrambi i fronti prenota principalmente via web (66,2 per cento noi, 64 per cento loro). In Francia è più elevata la percentuale di booking intermediato: è pari al 31,2 per cento Oltralpe, mentre in Italia lo share è del 27, 9 per cento.

Per quanto riguarda infine l’utilizzo del call center Volotea, viene contattato dal 43 per cento dei passeggeri francesi e dal 48 per cento dai viaggiatori italiani.

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