La conferma di easyJet: certificato di operatore nell'Ue contro Brexit

Brexit continua a fare paura e i primi effetti sui conti si fanno sentire in casa easyJet. E la compagnia allora conferma il piano ‘di emergenza’: l’acquisizione di un certificato di operatore aereo in uno dei Paesi dell’Unione europea.

La conferma è contenuta all’interno della relazione dei risultati trimestrali della compagnia, contrassegnati da una parte dall’aumento del fatturato sull’onda dell’aumento dei passeggeri, con un giro d’affari da quasi un miliardo di sterline; dall’altra dall’incremento dei costi e da un lieve calo della domanda, che ha inciso sul load factor.

Numeri a parte, la compagnia appunto vuole correre ai ripari posizionandosi all’interno dell’Ue (ancora punto di domanda su quale sarà il Paese prescelto) da dove governare il 30 per cento circa dei voli operati interamente dell’Unione europea. Un progetto per il quale verranno investiti 10 milioni di sterline in due anni, metà dei quali già nel 2017.

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